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Laziomania: è legale vincere con le big? Luis Alberto e Milinkovic sono un caso, perché Inzaghi li tratta diversamente?
Come è già successo contro Napoli, Juventus, Roma solo quest'anno. Ad onor del vero, esistono avversari più forti della Lazio, e forse sono questi. Ma, altrettanto vero è che fare 0 punti contro le big determina uno stato mentale di debolezza estrema quando ci si sente piccoli, spauriti. La Lazio china la testa, e questo è umiliante. Non vale il 3-0 che l'Inter gli ha schiaffato in faccia. Io ne sono convinto: questa Lazio può fare molto meglio, può impensierire seriamente l'Inter, la può mettere in difficoltà. Gli può far passare il sorriso. Ma prima deve crescere tantissimo, come singoli e come gruppo.
E ora passiamo al tasto dolente, i singoli. Qualcuno ci dovrà spiegare se Luis Alberto è ancora compreso nel progetto di Inzaghi. Se questo ignorarlo platealmente - non si è nemmeno scaldato contro l'Inter- faccia parte di un laborioso piano di recupero. Oppure è fuori, punto. E le gerarchie cancellate riguardavano in realtà solo lui. Milinkovic invece gioca, perché è patrimonio, perché è forse l'unico modo per cavare qualcosa di diverso da questo fratellastro goffo del campione ammirato lo scorso anno. Delle due l'una: o l'altro era un abbaglio colossale, o si deve riprendere, e in fretta. Immobile ha perso il duello con Icardi, non era al top. Dal recupero in pompa magna di questi 3 dipende tutta la stagione.
Il capitolo obiettivi lo apro subito, per chiudere il pezzo. Credo ancora che questa Lazio sia da Champions, non solo perché lo dice la classifica, ma perché c'è tanto di inespresso, tanto da sistemare, eppure i punti fatti sono tanti. Se Inzaghi riuscirà nell'ingrato compito di rimettere a posto questa specie di turba psicologica collettiva, allora sarà possibile lottare per la Champions. Basta che non si chini più il capo. C'è un tempo per essere piccoli con le grandi, e un tempo per crescere. Dopo averle perse tutte, o si cresce, o forse si resta così microscopici con tutte le big. Che, con grande disinvoltura, passeggeranno sui microbi resti. Voglio essere Parolo: bisogna crescere. Partiamo da un atto di fede, dopo un 3-0 subito in casa: siamo ancora da Champions. Ora il resto deve farlo il mister, insieme alla squadra. Forse con un altro atto di fede, più grande.