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  • Laziomania, Cataldi scelto da tifosi e compagni ma niente fascia: la decisione di Baroni

    Laziomania, Cataldi scelto da tifosi e compagni ma niente fascia: la decisione di Baroni

    • Alessandro De Felice
    Molto più di una fascia al braccio. Un simbolo, un punto di riferimento. Per i compagni e per i tifosi. Un ruolo che va ben oltre l’aspetto tattico e il rettangolo verde di gioco. La questione legata alla fascia da capitano dopo l’addio di Ciro Immobile è diventata un vero e proprio caso nella Lazio. La scelta di Marco Baroni di affidarla a Mattia Zaccagni e non a quello che era l’uomo designato dai compagni di squadra, Danilo Cataldi, sta facendo molto rumore. Una decisione che non è affatto piaciuta allo spogliatoio e ai tifosi biancocelesti, a dir poco stupiti per quello che sembrava essere un passaggio naturale dopo la fine dell’era Immobile. E invece è arrivato il colpo di scena, che a poche settimane dall’esordio in campionato ha messo in subbuglio un ambiente che dopo aver salutato pilastri del calibro dell’ex bomber, Luis Alberto e Felipe Anderson non si aspettava questo risvolto.

    LAZIALITÀ - Danilo Cataldi è nato e cresciuto con i colori biancocelesti addosso. Il centrocampista classe 1994 ha sempre sognato di vestire quella maglia con l’aquila al petto e difendere quei colori. Passo dopo passo ha costruito il suo percorso, sin dalle giovanili e passando per lo step più difficile, quello dei prestiti per conquistare una chance a Formello e riprendersi definitivamente la Lazio. Crotone, Genoa e Benevento, prima di tornare definitivamente nella Capitale. Romano e laziale si è sempre fatto trovare pronto all’occorrenza e non ha mai preteso un ruolo da titolare, restando sempre nell’ombra ma trasmettendo al gruppo quella lazialità che lo ha sempre contraddistinto. “La Lazio è una fede che non deve mai morire a prescindere dai risultato” è il messaggio che ha mandato all’ambiente in occasione del ritiro di Auronzo di Cadore attraverso i canali ufficiali del club. Un segnale forte e chiaro ai tifosi, che si sono identificati in Cataldi, colui che è riuscito a completare il percorso e realizzare il sogno di indossare la maglia biancoceleste.

    PAROLE DA LEADER - Dimissioni di Sarri e Tudor, addii eccellenti come quelli di Luis Alberto, Ciro Immobile e Felipe Anderson e risultati altalenanti nell’ultima stagione hanno segnato gli ultimi mesi in casa Lazio. A lanciare un messaggio di unità ci ha pensato proprio Cataldi, che ancora una volta ha indossato i panni di leader, rivestendo il ruolo di colui che ha trasmesso la lazialità all’interno dello spogliatoio. “I nuovi? Bisogna fargli capire cosa significa indossare questa maglia”. Parole che il centrocampista romano ha sempre trasformato in fatti all’interno dello spogliatoio.

    SCELTO DAL GRUPPO - Non parole, ma fatti. E i fatti parlano di uno spogliatoio che non ha mai avuto dubbi: il capitano designato è Danilo Cataldi. “Per come la vedo io, il capitano è Cataldi - ha dichiarato a RadioSei Ivan Provedel -. Mi dispiace che se ne parli, Danilo è una persona che è qui da tanto tempo ed è una di quelle persone che più di tutte mi ha fatto capire cosa vuol dire stare alla Lazio”. Un concetto esplicitato e che riassume esattamente il pensiero di tanti all’interno dello spogliatoio.

    MOLTO PIÙ DEL CAMPO - Le gerarchie in mezzo al campo appaiono chiare e Danilo Cataldi non è destinato al ruolo di titolare nella Lazio di Baroni che sta nascendo. Da Rovella a Guendouzi, passando per Vecino, il classe 1994 sembra destinato ad un’altra stagione nei panni di alternativa. Un ruolo che per il bene della Lazio lo stesso Cataldi ha sempre accettato, senza polemiche e toni esasperati. La questione riguardante la fascia da capitano, però, rappresenta un concetto diverso, che va ben oltre. L’esempio più lampante riguarda proprio la passata stagione. L’investimento della società sul mercato per Taty Castellanos e una condizione fisica non più al top hanno tolto a Ciro Immobile le certezze del posto da titolare, senza però mettere in discussione il ruolo di capitano. La leadership dell’attaccante di Torre Annunziata e il ruolo di uomo copertina ne hanno sempre fatto il simbolo della squadra e dello spogliatoio. Un concetto mai in discussione. Ecco perché, indipendentemente dalle gerarchie e dall’utilizzo, la fascia di capitano per Cataldi appare la conseguenza più logica dopo l’addio di Immobile.

    PERCHÉ QUESTA MOSSA? - Se da una parte appare evidente la volontà del club di premiare e responsabilizzare Zaccagni, che dopo il rinnovo indosserà anche la maglia numero 10, oltre alla fascia da capitano, dall’altra ci si chiede per quale motivo Baroni e la società abbiano deciso di ‘penalizzare’ Cataldi, uno che non ha mai creato malumori e che soprattutto viene riconosciuto da compagni e tifosi come leader dello spogliatoio. Un fattore determinante, con la scelta di tecnico e club che rischiano di mettere seriamente a repentaglio la serenità della squadra e dell’ambiente e creare una vera e propria spaccatura che può condizione il rendimento sportivo e la permanenza di alcuni calciatori in rosa, come già successo in passato con il caso Biglia-Candreva nel 2015.

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