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    Laziomania: brutta, vincente e con Felipe Anderson da 9. Sarri 'vede' il 4° posto

    Laziomania: brutta, vincente e con Felipe Anderson da 9. Sarri 'vede' il 4° posto

    • Alessandro De Felice
    Brutta, sporca e cattiva… ma vincente. La Lazio sfata il tabù Lecce, l’unica squadra fino ad oggi imbattuta contro i biancocelesti di Sarri, e conquista la vittoria numero cinque di fila per la prima volta con il Comandante in panchina.
     
    3 PUNTI - Dopo l’1-0 nel derby contro la Roma che ha regalato il pass per le semifinali di Coppa Italia, i capitolini centrano il successo numero quattro consecutivo in campionato che certifica il ritorno della squadra di Sarri tra le candidate nella corsa al quarto posto, che vale la prossima Champions League. I tre punti e poco altro. La formazione biancoceleste fa il massimo con il minimo sforzo, in un match all’insegna dei numerosi errori tecnici da una parte e dall’altra, con l’imprecisione e i passaggi sbagliati a dominare negli oltre 90 minuti del ‘lunch match’ domenicale all’Olimpico. Nonostante un turnover corposo, una novità per un Sarri abituato a cambiare poco, più che nella testa è nelle gambe dei calciatori che si è vista la stanchezza e i postumi di un derby della Capitale che in gara secca porta via tantissime energie ai protagonisti, seppur rigenerati mentalmente dalla vittoria.
     
    BUONE NOTIZIE - Tra le note lietissime della domenica biancoceleste c’è il ritorno di Luis Alberto dal primo minuto. Un rientro tutt’altro che banale per la Lazio, che ritrova il suo Mago. Lui si accende all’improvviso e fa valere la sua qualità tecnica nello stretto, deliziando il pubblico dell’Olimpico con l’assist a Felipe Anderson per il gol che decide la gara. Proprio lui. Il ‘Man of the match’ col futuro in bilico. Nella gara numero 300 in biancoceleste, decisa con un destro sotto la traversa, e che lo incorona recordman di sempre con 126 presenze consecutive, il brasiliano - il cui rinnovo resta tutto da scrivere - riapre il dibattito su quella che è la sua posizione in campo. Nella sfida contro il Lecce, Felipe Anderson si trasforma - per necessità - nuovamente in centravanti e la decide lui. Con un Immobile al rientro e a mezzo servizio e con il Taty Castellanos ai box per la lesione agli adduttori, Sarri deve puntare sul suo uomo in più, quel Felipe Anderson a cui non rinuncia mai e proprio mai, nel ruolo di ‘falso nueve’. Il classe 1993 risponde presente con il gol decisivo a corredo di un’ottima prestazione di qualità e quantità. Cosa che raramente ultimamente si è vista quando viene schierato nel suo ruolo naturale di esterno d’attacco nel tridente offensivo. Montagne russe che rappresentano un marchio di fabbrica di FA7.
     
    ASSENTI - Probabilmente Sarri dovrà riproporlo lì non per scelta ma per forza di cose anche contro il Napoli, tra due settimane, quando non ci saranno Zaccagni e Immobile. Diffidati, i due vengono ammoniti e salteranno lo scontro diretto contro i partenopei. Due cartellini gialli evitabili, frutto di istinto e ingenuità, che priveranno i biancocelesti di due armi importanti contro la squadra di Mazzarri. E se parliamo di assenze, in casa Lazio si registra l’ennesimo infortunio di una stagione che sotto questo punto di vista sembra essere stregata. Nemmeno il tempo di recuperare Romagnoli che Sarri perde subito Patric per un problema ad una spalla. Recuperato Provedel dopo il febbrone che lo ha costretto a saltare il derby di Coppa Italia e di Mandas, all’esordio assoluto mercoledì scorso con la Lazio, il tecnico toscano ora non può contare su Castellanos, mentre resta in dubbio il difensore spagnolo per la Supercoppa, mentre non sono ancora al top della forma Zaccagni (Sarri in conferenza lancia l’allarme sul piede gonfissimo dell’uomo decisivo nel derby) e i rientranti Romagnoli, Luis Alberto, Immobile. “Un altro infortunio…” è la frase pronunciata da uno sconsolato Sarri a caldo a Marusic dopo lo stop di Patric. La sintesi perfetta dell’emergenza che il tecnico sta affrontando da inizio stagione.

    E ORA... - Tasto stop al campionato e testa in Arabia Saudita per la Supercoppa, dove la Lazio affronterà venerdì un’Inter forza 5 a Monza dell’ex Inzaghi. Un banco di prova fondamentale per la squadra di Sarri, a caccia del primo trofeo sulla panchina biancoceleste. Dall’Inter all’Inter. Sfatato il tabù Lecce, la 23ª squadra su 23 affrontata e battuta da Sarri da quando è seduto sulla panchina della Lazio, per i biancocelesti ora ritorna la sfida contro la corazzata d’Inzaghi, l’ultima ad aver fermato Luis Alberto e compagni prima della striscia record sotto la gestione Sarri di cinque vittorie di fila tra campionato e Coppa Italia. Un momento molto positivo che ha consentito ai biancocelesti di tornare in pieno corsa per il quarto posto e volare in semifinale di Coppa Italia. Ora, però, c’è la ghiotta chance della Supercoppa Italiana per portare a casa un trofeo e per dimostrare di aver fatto il definitivo salto di qualità. Un crocevia importante della stagione per testare le proprie ambizioni e sorprendere tutti.
     
    SVEN-GORAN - Ma prima di Lazio-Lecce, di Felipe Anderson e dei tre punti, l’ambiente biancoceleste ha voluto mandare un messaggio a una leggenda del club. “La battaglia è iniziata. Mr Sven, siamo con te!”. Dopo averne vinte tante in campo, molte delle quali con la Lazio, scrivendo pagine indelebili della storia del club, oggi Sven-Goran Eriksson sta combattendo quella più importante: la vita. Dopo la rivelazione dello svedese (“Ho il cancro. Mi resta un anno di vita”) nei giorni scorsi, la Lazio e i suoi tifosi hanno dedicato un pensiero a colui che ha conquistato ben 7 trofei alla guida del club capitolino, tra cui lo Scudetto del 2000, la Coppa delle Coppe e la Supercoppa Europea. Un legame indissolubile tra l’ambiente ed Eriksson, mai dimenticato e sempre amatissimo dal popolo biancoceleste. Ora, però, bisogna vincere la partita più complicata contro l’avversario più ostico, senza mollare nemmeno un centimetro. Forza Mr. Sven!

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