Lazio, Zarate:| 'E' voluto andare via lui'
Via allo scaricabarile, è stato Zarate a voler andare via, è la posizione della Lazio, facile da prevedere. Ha parlato il diesse Tare, ieri ha organizzato una conferenza di fine mercato per spiegare le mosse del club: «E’ stata una sua volontà andare all’Inter. Con Zarate ho avuto un rapporto segreto, parlavamo spesso, mi ha sempre detto che un giorno avrebbe voluto giocare in una grande squadra, io ritengo tale la Lazio. Una cosa è certa, ogni scelta è stata fatta solo per il bene della società» . Il bene della Lazio, secondo la società, si fa vendendo un gioiello o spingendolo a partire. Tare ha parlato di un progetto di 2-3 anni: «Nel calcio c’è un aspetto molto importante ed è il gruppo - ha detto il diesse nel monologo iniziale - penso che rappresenterà la nostra forza. Nella Lazio tutti sono utili e nessuno è indispensabile, vogliamo tornare a grandi livelli internazionali. E’ un percorso che a volte ha bisogno anche di scelte non condivise, ma che siano utili per il bene della causa. Per i prossimi due-tre anni il nostro obiettivo è crescere ancora di più».
Tare, chi mente? Lei e Reja dite che Zarate voleva andare via, il giocatore ha dichiarato il contrario. I tifosi devono sapere la verità.
«La verità è ciò che ha ribadito anche Zarate, cioé che la sua volontà era andare all’Inter e ha fatto tutto e di più per raggiungere l’obiettivo».
Zarate ha detto pure che Reja l’ha escluso dal progetto sin dal primo giorno di ritiro.
«Io commento solo le scelte fatte dalla società: c’è chi ha deciso di rimanere nella Lazio come Ledesma e Radu, c’è chi ha scelto di andare via ed è stato accontentato».
Avete acquistato subito Klose e Cisse,
Zarate era già stato bocciato?
«Li abbiamo presi entrambi volutamente, volevamo dare un segnale importante relativamente alle ambizioni della società. La cessione di Zarate a quel tempo non era nei nostri piani, poi sono nate delle problematiche».
Allora Zarate era diventato un problema...
«No, un giocatore da solo non può essere il problema di una società. Zarate è stato un punto di riferimento, la sua cessione è dovuta anche ad una sua volontà ».
Zarate in sovrappeso, Zarate vuole andare via. Le parole di Reja sono state pesanti, sono questi i problemi che vi hanno spinto verso il divorzio?
«Intanto voglio sottolineare che il rapporto di Zarate con la squadra, a livello privato, non è mai stato negativo. E’ stato detto che ci sono gruppetti nella Lazio e che qualcuno ha voluto farlo fuori, non sono cose vere. Non decidiamo mai in base al volere dei giocatori. Per quanto riguarda il resto ci sono delle regole che vanno rispettate da tutti: non è positivo presentarsi ad inizio ritiro in sovrappeso di 6-7 chili, non lo è per nessuno ».
Quando si cede uno come Zarate è una sconfitta. E perché l’avete venduto solo all’ultimo?
«Non penso sia stata una sconfitta. Che Zarate sia un campione è vero, sarei un idiota se dicessi il contrario, ma non ha completato il suo processo di crescita. E’ stato venduto l’ultimo giorno perché prima non c’è mai stato un interesse concreto».
Cosa dice ai bambini che piangono per la sua partenza?
«Li capisco, veramente. Ma i sentimenti noi dirigenti a volte dobbiamo metterli da parte. Nella vita vanno prese decisioni per il bene della causa. Spero che in futuro tutti quanti saremo contenti ».
Zarate via dopo Pandev, Kolarov, Lichtsteiner e Muslera. Perché la Lazio perde i più giovani e forti? Non è troppo semplice dire che hanno scelto di andare via?
«E’ stata una loro volontà e l’esperienza vissuta con Pandev deve insegnare qualcosa, tenere i giocatori controvoglia è controproduttivo. Questo non vuol dire che siano stati dei traditori, le scelte sono state fatte in comune».
Kolarov e Lichtsteiner ceduti a cifre diverse. L’operazione Zarate (prestito di 2,7 milioni con riscatto a 15,5) non è un errore?
«La situazione economica del calcio europeo non consente di chiedere quanto vorresti. Zarate poi non era reduce da un momento positivo».
Se tornerà grande sarà venduto a 18 milioni, cioè sottoscosto.
«Spero comunque che torni ai suoi livelli, il calcio ha bisogno di giocatori come Zarate, per vari motivi negli ultimi anni non si è ripetuto».
E’ partito Zarate, non è arrivato nessuno. Perché?
«Abbiamo completato una rosa che era già forte, in ogni ruolo ci sono due scelte, dunque almeno 20 calciatori che possono essere titolari. Sono arrivati giocatori forti, con caratteristiche che mancavano, l’obiettivo è migliorare il risultato dell’anno scorso».
Serviva un terzino sinistro, è arrivato Lulic, Reja lo vede esterno alto. Sulle fasce la Lazio si è indebolita.
«Lulic può fare il terzino, può giocare a centrocampo ed esterno alto, lo abbiamo detto subito. Konko ha esperienza a livello internazionale. Garrido, è vero, non è stato il giocatore che ci aspettavamo, ma nel precampionato è stato uno dei più positivi. Zauri ha esperienza ed è duttile, Stankevicius può fare due ruoli, non dovremmo avere problemi».