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    Lazio, Vavro è un mistero: da difensore più pagato di Lotito a riserva di Parolo

    Lazio, Vavro è un mistero: da difensore più pagato di Lotito a riserva di Parolo

    • Valerio Marcangeli
    La Lazio è già in allarme nel pacchetto arretrato. Ci sono due titolari ai box. Il primo è Radu, out per uno stiramento e fuori lista. L’altro è Luiz Felipe, che andrà valutato nei prossimi tre giorni. A questi va poi aggiunto il nuovo acquisto Wesley Hoedt, il quale non si è ancora allenato in gruppo (Inzaghi punta ad averlo almeno a disposizione a Marassi). Insomma, una situazione non proprio idilliaca. Anche per questo motivo, negli ultimi giorni continuano a circolare voci su un presunto impiego di Marco Parolo al centro della difesa contro la Samp. Quest’anno al centrocampista di Gallarate è capitato più volte in allenamento di fare le veci di Acerbi. Addirittura contro l’Inter, vista la clamorosa emergenza, ha giocato per un tempo intero al centro della retroguardia con buonissimi risultati.

    PARADOSSO VAVRO – All’elenco effettuato in precedenza, oltre al baby Armini manca un altro nome. Si tratta di Denis Vavro. Acquistato la scorsa estate per ben 10,5 milioni di euro, pagato quanto il difensore più forte della Lazio, ovvero Francesco Acerbi, il colosso slovacco è diventato un caso. Il primo anno si abbona a tutti. Non è facile ambientarsi in Serie A per uno straniero. Per questa nuova annata nonostante lo scarso impiego della passata stagione, l’ambiente confidava molto nella sua rinascita. Al rientro dal ritiro di Auronzo di Cadore però, il classe ’96 non si è mai allenato con la squadra. Motivo? Pubalgia, infortunio ostico per ogni calciatore.

    PROTAGONISTA CON LA SLOVACCHIA - Così, solo differenziato in crescendo per lui: dalla corsetta, ai cambi di direzione, arrivando fino agli allunghi  ad alta intensità. Dopo quasi un mese di lavoro in solitaria, sabato 3 ottobre il giocatore si è allenato con la squadra, in tempo in tempo per partire con la Slovacchia. Ebbene sì, perché al contrario di Muriqi (il quale, tramite pressione della Lazio è rimasto a Formello per recuperare il lavoro perso accaparrandosi gli insulti di tutto il Kosovo), Vavro è sembrato guarire un po’ troppo miracolosamente. Addirittura giovedì scorso (8 ottobre, ndr) il difensore biancoceleste ha disputato ben 112’ nel playoff per Euro 2020 (o 2021 che dir si voglia) con la propria nazionale contro l’Irlanda. Il match è stato vinto ai rigori proprio dalla Slovacchia che in finale affronterà l’Irlanda del Nord.

    IL PIU' PAGATO DI LOTITO - In più, il giorno prima della partita senza alcun timore Vavro si era espresso così ai microfoni della federazione slovacca: “Non ho più preoccupazioni e credo che passerà tanto tempo prima che i problemi fisici torneranno da me. Ho completato quasi tutta la preparazione estiva, sono convinto di essere preparato fisicamente”. Nella sfida di ieri sera contro la Scozia persa per 1-0, il centrale biancoceleste non è stato impiegato. L’ultimo match con la propria nazionale sarà mercoledì 14 ottobre contro Israele nel gruppo 2 della Lega B di Nations League. Poi il ritorno a Formello, ma stavolta senza scuse. Perché mai un difensore pagato ben 10,5 milioni di euro deve fare la panchina a un centrocampista adattato? Negli ultimi giorni è questo il paradosso in casa Lazio e chissà che da giovedì, giorno del rientro di Vavro a Formello, possa essere definitivamente sciolto.

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