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    Lazio, standing ovation per l'ultima di Radu: '15 anni senza mai un passo indietro'. Festa con la Coppa Italia!

    Lazio, standing ovation per l'ultima di Radu: '15 anni senza mai un passo indietro'. Festa con la Coppa Italia!

    • Tommaso Fefè
    Lazio - Cremonese ha un significato speciale per Stefan Radu, che scende in campo per l'ultima volta all'Olimpico da calciatore. Il difensore biancoceleste chiuderà infatti la sua carriera a fine stagione e nell'ultima gara casalinga (poi la Lazio andrà in trasferta a Empoli) i tifosi gli hanno tributato un caloroso addio.

    Prima della gara in Curva Nord uno striscione recitava: " 15 anni di battaglie con l'aquila sul petto. Un combattente, uno di noi, Stefan Radu laziale a vita".Poi in Tribuna Tevere sotto un enorme 26 (il suo numero di maglia, ndr), realizzato con cartoncini bianchi e celesti, è apparsa la scritta "15 anni insieme senza mai un passo indietro... Grazie Stefan". Tanti i cori dedicati al giocatore rumeno da parte dei 65mila dell'Olimpico, che durante la gara, al momento del suo ingresso in campo, lo hanno omaggiato anche con una standing ovation. Poi alla fine del match con tutta la squadra raccolta in cerchio in mezzo al campo, lo stesso Radu ha salutato tra le lacrime il pubblico e ricevuto una targa, consegnatagli dal presidente Lotito, per le 427 presenze in maglia biancoceleste. Poi tutti a sollevare la Coppa Italia del 2013, vinta in finale contro la Roma: Lulic, Mauri, Kozak, Candreva e tutti i compagni storici. 

    Quanta emozione. Purtroppo sono arrivato anche io alla fine (si commuove, ndr). Ho trascorso 15 anni all vostro fianco, in campo avevo la vostra stessa anima, quella dei tifosi laziali. Con questa maglia ho vissuto la mia vita di calciatore, in questo stadio ho vissuto momenti unici e gioie immense insieme a voi. La Lazio è una famiglia e questo campo per me è casa. Vi ringrazio perché anche quando non abbiamo vinto non mi sono mai sentito solo. Sono certo che il mio attaccamento a voi biancocelesti non finirà mai e mi darà la forza di andare avanti nella vita, con la stessa determinazione che avevo in campo. Grazie alla società e al presidente che mi hanno consentito di vivere la mia carriera con questa maglia. Ringrazio mia moglie e i miei figli, perché non mi hanno mai fatto mancare la loro spinta e il loro amore. Grazie a tutti.

    Quando ho vestito la maglia biancoceleste l'ho fatto con il cuore e con la pasisone. Ora so cosa significa essere uno di voi. Si può smettere di giocare a calcio, ma non si può smettere di essere laziali. Grazie a tutti, da vostro Boss".


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