Lazio, Scudetto 1915: sit-in a via Allegri. Gli organizzatori: 'Vogliamo un segnale. Figc? Non la sola competente'
I FATTI – Gli almanacchi riportano che la vittoria finale di quel Campionato italiano di Prima Categoria, interrotto proprio per motivi bellici, venne assegnata a tavolino, successivamente - agli inizi degli anni ‘20 e senza alcun atto ufficiale, secondo quanto sostenuto dagli organizzatori della manifestazione di oggi - al Genoa CFC. Da 2016 però il Comitato Consumatori Lazio – principale promotore del sit-in di questo pomeriggio - si è fatto portavoce degli interessi dei tifosi e quindi, indirettamente, anche della sezione calcio della società polisportiva capitolina (comunque non ufficialmente coinvolta in prima persona in questa iniziativa o in altre ad essa collegate, ndr). Ha preso così avvio un contenzioso con la Federazione per veder riconosciuto l’ex aequo di quel titolo al club biancoceleste. L'avvocato Gianluca Mignogna, portavoce del comitato, che da oltre sei anni si sta spendendo in prima persona per la causa dello scudetto sospeso, ha dichiarato: "Oggi per noi è l'ultima chiamata verso la FIGC. Aspettiamo un segnale, altrimenti abbiamo già pronte prossime iniziative per rivolgerci ad altri enti e istituzioni. Non posso dire di più per il momento, ma sappiate che la FIGC non è l'unico organo competente in materia"
IL SIT-IN – Alle 15:30 a via Allegri sono risuonate le note della Canzone del Piave, per dare un simbolico inizio della manifestazione, pacifica e ordinata. Circa un centinaio i presenti, con sciarpe, bandiere e tanti striscioni esposti, tutti autorizzati dalla Procura. "I laziali vogliono lo scudetto del 1915", "Senza giustizia da 127 anni", "Onora la memoria degli eroi che hai avuto tu", sono alcuni degli slogan che si leggono. La manifestazione è proseguita per tutto il pomeriggio. Sono stati ricordati i nomi dei caduti biancocelesti nella Grande Guerra e i motivi su cui si fonda l'istanza di revisione storica. Documenti ufficiali e giornali dell'epoca - è stato ribadito - forniscono evidenze a sostegno della rivendicazione. Tra canzoni, cori e accorati appelli di alcuni dei presenti, il sit-in si è concluso al tramonto, mente veniva suonato il Silenzio. Quasi a voler ribadire come la guerra, insieme alle tante vite umane cui oggi si è voluto rendere omaggio, abbia portato via la voce a una verità storica che i manifestanti vorrebbero ora veder ripristinata.