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Lazio, la 'Coppa dei perdenti' ora è un obiettivo: per ripartire come la Roma
OBIETTIVO - La competizione - è oggettivo - è di livello basso, rispetto alle altre due manifestazioni di più vecchia data. Ma la Lazio nelle ultime stagioni ha dimostrato di non essere all'altezza di impegni superiori. 2 sole vittorie nelle ultime 17 trasferte in Europa sono lo specchio di quale sia la reale dimensione della squadra oltre i confini nazionali. Le lacune nella rosa e la fragilità caratteriale non le permettono di essere competitiva. Lo ha ribadito Sarri anche nel post partita di Rotterdam: "La mia sensazione è che non siamo pronti per giocare due competizioni di alto livello. A volte è proprio questione di cilindrata mentale". La controprova è nel nervosismo nella gara contro lo Sturm Graz e in quella di ieri dopo il gol subito, nonostante una partita pienamente in controllo, fino a quel pastrocchio Patric-Provedel. "A livello di organico è ovvio che ci manchi qualcosa - ha evidenziato ancora il toscano - ma questo credo che sia abbastanza normale". Ripartire da un livello inferiore può allora diventare un modo per iniziare a crescere. E pazienza se, per gli incassi, il gioco non varrà la candela. Dare poco peso a questo torneo sarebbe un peccato di presunzione, che il club biancoceleste non è proprio nella posizione di potersi permettere. Lo stesso tecnico lo sa bene: "Snobbare la Conference è stupido - ha aggiunto in conferenza stampa - è sempre una competizione europea. Fra un po' di turni vedi se è bella, ma su questo non avrei dubbi". L'obiettivo di una maturazione collettiva quindi si può raggiungere passando anche da questi bagni di umiltà, prima di pensare ad ambire a traguardi più nobili.
RIVALSA - E poi c'è anche un fattore di rivalsa nel misurarsi nella coppa che l'anno scorso ha vinto la Roma. Una possibilità per i laziali di provare a eguagliare il risultato dei cugini. O magari una semplice ancora di salvataggio della stagione, nel caso la corsa Champions si complicasse da marzo in avanti. In ogni caso, vale la pena provarci. Ci sono una storia e una tradizione da difendere: in campo internazionale è stata la Lazio in passato a portare i primi trofei nella Capitale, ma sono anche trascorsi oltre vent'anni dai trionfi in Coppa delle Coppe e poi in Supercoppa europea.. Anche se quella squadra di campioni resterà incomparabile, potrebbe essere la volta buona per tornare a riscrivere il proprio nome negli albi d'oro UEFA. Nell'auspicio, magari, che diventi un punto di partenza. D'altro canto, stasera la Lazio ha perso col Feyenoord. Quindi è proprio la "coppa dei perdenti" che ha meritato di giocare. Almeno le si dia un senso in ottica futura, per provare a spiccare di nuovo il volo.