Calciomercato.com

  • AFP via Getty Images
    Lazio, Sarri: 'Speriamo che il Napoli festeggi il più tardi possibile. Contro l'Inter alle 12.30? Che orario del c...o!'

    Lazio, Sarri: 'Speriamo che il Napoli festeggi il più tardi possibile. Contro l'Inter alle 12.30? Che orario del c...o!'

    • Tommaso Fefè
    Alla vigilia di Inter - Lazio Maurizio Sarri ha parlato in conferenza stampa a Formello. Ecco come ha presentato la sfida l'allenatore biancoceleste.

    REAZIONE - "Siamo in una fase della stagione dove gli insegnamenti servono meno e non fare i punti è sempre pesante. Dipende tutto dalle motivazioni. Col Torino non eravamo al top fisicamente e non lo siamo stati neanche mentalmente. Se siamo certi di aver già raggiunto l'obiettivo è un guaio. Se invece si è trattato solo di un momento di passaggio, a cui reagiremo subito, ci può stare. Vedremo nelle prossime partite quali saranno gli strascichi all'ultima sconfitta. Se pensiamo di andare in campo col risultato già acquisito siamo morti. Un solo momento di down invece ci può stare. Spero che la squadra dimostri la capacità di reazione vista in stagione. Se ci sentiamo in lotta per qualcosa le motivazioni arrivano di conseguenza. Domani dovremo pensare di essere sempre  dentro la partita, ragionare con convinzione, da gruppo, giocando al 101%. Se saremo convinti dei nostri mezzi, possiamo giocarcela alla pari".

    AVVERSARIA - "Domani affrontiamo una squadra di grande competitività. Lo dimostrano le coppe. La partita d'andata va dimenticata, perché siamo comunque andati in sofferenza. Queste settimane abbiamo lavorato meno sui carichi pesanti e la squadra dovrebbe risentirne positivamente ora. La sensazione che la squadra fosse appesantita col Torino non è solo una scusa per proteggere i miei uomini, ma è un dato evidente. Sugli altri aspetti caratteriali e mentali non c'è da tutelare nessuno. Dopo questa settimana ci saranno altre quattro partite, ma è chiaro che questi sette giorni per noi saranno fondamentali".

    IMMOBILE E CASALE - "Immobile è in crescita. Non ha grandi dolori in allenamento e su di lui puntiamo molto per il finale di stagione. Casale sta bene. Ha avuto un problema gastrointestinale, ma questa settimana ha lavorato per intero".

    SCUDETTO - "Del tavolo apparecchiato per la festa e dei discorsi perché noi non si faccia risultato non ci interessa. Il Napoli la festa la farà lo stesso. Spero il più tardi possibile. Nel nostro campionato ci sono sicuramente 4 squadre più forti di noi. Il che non vuol dire arrivare per forza quinti o sesti. Abbiamo fatto qualcosa in più di quanto era preventivabile e altri qualcosa in meno. Le insidie domani ci sono per noi e per loro. Avremo difronte una squadra determinata, che viene da risultati importanti in Champions. Con i ragazzi abbiamo parlato di quali rischi ci possono essere in questa partita"

    GHERSINI - "Il mio appello su Ghersini è stato in parte accettato, mi pare. Domani non so neanche chi sia stato designato. A me non interessa. Io guardo i metri di arbitraggio e poi dico la mia. Sulle storie territoriali ci credo poco. Non credo che la carta di identità incida sull'arbitraggio".

    PERCORSO - "Alla Lazio manca qualcosa ancora a livello di mentalità, tecnica e tattica. Mancano ancora un insieme di cose. Dobbiamo trasformarci da una squadra buona in una squadra forte, ma è un percorso non una cosa istantanea. In questa fase della stagione non si possono fare tanti calcoli. Su alcune cose scelte per i calendari non sarò mai d'accordo. Prima di pensare a giocare e vincere le prossime competizioni penserei solo ed esclusivamente a questa".

    CALENDARI - "La Premier incassa 4 miliardi di euro e non fa vedere le partite del sabato. Noi invece siamo completamente in balia di chi ci dà meno di un quarto di quegli incassi. In Italia le previsioni dicono che domani a Milano potrebbe piovere, ma potevano anche esserci 33 gradi. Quindi come cazzo si fa a pensare di giocare alle 12.30? Qui mi sembra sempre di più che si faccia di tutto per fare un campionato mediocre. Le strutture non sono adeguate e ci sono tutti i presupposti per dare un brutto spettacolo. Ma sento parlare da chi si vuole candidare a guidare la Lega e la FIGC di Nazionale.  Poi ci si sorprende degli incassi inferiori. Siamo in un momento storico che permetterebbe anche una risalita, ma con un percorso diverso. Qua se non si fa un tavolo con il governo per rifare gli stadi siamo morti, ma nessuno parla di questo. Per fortuna ho una certa età. Al  futuro ci penserà qualcun altro. La mia non è polemica, io dico questo perché sono innamorato del calcio, vedo un possibile spiraglio per tornare a livelli buoni, ma vedo anche un insieme di lacci che ci faranno sprofondare ancora di più".

    Altre Notizie