Psicologo per un pomeriggio. Edy Reja ha piazzato sul lettino i suoi, ieri a Formello, e ha cercato di capire i problemi della Lazio. In particolare c'è stato un confronto serrato ma importante, positivo, tra i leader dello spogliatoio e il tecnico. Che ha ricevuto risposte rassicuranti sull'unità del gruppo, però non si accontenta: è sul campo - nei fatti - che vuole ritrovare la squadra prima in classifica per 45 giorni, in autunno. Quella che si divertiva, correva, pressava, segnava: i giocatori si aiutavano in campo, disposti a sacrificarsi l'uno per l'altro. Compatti, aggressivi. Una Lazio che ha perso l'umiltà e che ieri, nella riunione con lo 'psicologo', si è impegnata a tornare com'era.

Un patto per ripartire: l'impegno è curare anche i dettagli, l'obiettivo è affrontare una gara alla volta, senza calcoli, a cominciare dalla sfida con la Fiorentina di sabato all'Olimpico. 'Giocheremo una grande partita', è la convinzione di Reja. Si affida ai fedelissimi Brocchi, Mauri e Floccari, ma non vuole spaccature all'interno dello spogliatoio. La filosofia è nota: 'Il mio metodo per gestire il gruppo? Democratico e con qualche incazzatura'. Appunto. 'Non ci sono intoccabili', il concetto trasmesso ai giocatori. D'altronde ha bisogno di tutti, Reja, per uscire dalla mini-crisi.