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    Lazio, il riscatto della 'maglia dentifricio': primo successo stagionale con la terza divisa

    Lazio, il riscatto della 'maglia dentifricio': primo successo stagionale con la terza divisa

    • Tommaso Fefè
    I tifosi dal primo momento che l'hanno vista, l'hanno ribattezzata subito maglia dentifricio. La terza divisa della Lazio di quest'anno, quella nera con una striscia gialla e verde sul petto, indossata ieri a Napoli è indubbiamente quella meno amata dai sostenitori biancocelesti. Ma è più per i risultati ottenuti sul campo, che per la scelta cromatica (comunque oggetto di dibattito tra i diversi gusti dei laziali). In questo senso quindi la vittoria al Maradona sa di riscatto per questa maglietta così bistrattata, perché è stato il primo stagionale con lei addosso, dopo diverse delusioni e figuracce.

    Vestita solo in 4 gare ufficiali, prima di ieri era arrivato il pari beffardo contro la Samp, il tracollo in Danimarca col Midtyjlland e l'eliminazione dalla Coppa Italia a Torino, per mano della Juventus. Per la verità con la maglia nera erano arrivate anche alcune vittorie in amichevole, sia in estate, sia durante la pausa per i Mondiali. Ma il pensiero che quella divisa - magari proprio perché meno apprezzata di altre dal pubblico laziale - potesse avere su di sé una sorta di maledizione era ormai ampiamente diffuso e accettato nelle sempre razionali e mai scaramantiche menti dei tifosi. La bordata di Vecino ha quindi sfatato questo tabù stagionale e rivalutato agli occhi della gente anche la maglietta dentifricio, legandola a un grande successo. Sul giudizio estetico invece si può fare davvero poco.

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