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Lazio, non guarisce la sindrome delle rimonte: il dato è da incubo
NUMERI - L'ultima vittoria dopo essere andata in svantaggio la squadra biancoceleste l'ha portata a casa il 13 agosto 2022 contro il Bologna. Era la prima giornata della scorsa stagione. Da allora al massimo è arrivato qualche pareggio, una volta subito il primo gol. Ma si tratta comunque di rarità. Così come una manciata sono state le partite in Serie A nelle quali la Lazio ha vinto subendo il gol del pari: Inter, Cremonese e Juventus l'anno scorso, Napoli quest'anno. Numeri che si sommano alle rimonte subite, costate quasi 20 punti in totale nella passata stagione, più i 3 di quest'anno già buttati a Lecce.
ASSENZA DI SOLUZIONI - A preoccupare maggiormente i tifosi è l'apparente assenza di soluzioni a questo problema. In 12 mesi non c'è stato alcun cambio di approccio difronte alle difficoltà che si presentano se tutti gli ingranaggi del sarrismo non girano per il verso giusto. Al contrario, nei periodi in cui tutto ha funzionato al meglio, la qualità degli uomini biancocelesti si è esaltata, all'interno di un sistema di gioco che ha portato la Lazio ad essere la seconda forza dello scorso campionato. Il punto è che sembra mancare un piano tattico alternativo. Non c'è un altro modo di giocare: o si brilla o non si vince neanche con le neopromosse. Di certo le altre concorrenti non stanno ad aspettare due mesi che tutti i nuovi arrivati apprendano alla perfezione i dettami tattici. Ai biancocelesti occorre quindi al più presto una scossa, come ha sottolineato anche il presidente Lotito ieri sera. E non si riferiva solo ai calciatori.