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Lazio, shock Marusic: il terzino minacciato di morte. La ricostruzione del suo agente
L'AGGRESSIONE - "Hanno aggredito me, Marusic, sua moglie e sua madre. Mi hanno colpito con le pistole alla testa e ad altre parti vitali del corpo. Sono stato trasferito al Centro Clinico di Belgrado e lì mi hanno operato. Siamo stati prima circondati da diverse auto e il mio autista ha cercato di allontanarsi, poi è stato investito da un’auto proveniente dalla direzione opposta. Non sono riuscito nemmeno a salire sul veicolo, perché sono stato aggredito da dietro. Ad un certo punto ho perso conoscenza e hanno continuato a colpirmi con pistola e manganelli. Adam è intervenuto per aiutarmi e uno di loro ha puntato la pistola in direzione della testa e del petto di Marusic, per impedirgli di muoversi mentre mi picchiavano brutalmente. Persino sua madre, una donna di 60 anni, è stata spinta e ferita".
IL RETROSCENA - Lo stesso agente ha poi accusato dell'aggressione i due figli di Zvezdan Terzić, direttore generale della Stella Rossa, che sembrerebbero riconoscibili da alcuni video. I due sono stati successivamente interrogati dalla polizia serba e si sono professati innocenti. Il movente, secondo il racconto dell'aggredito, sarebbe una questione di soldi tra Jankovic e Terzic, con il DG che in passato avrebbe provato addirittura ad estorcere del denaro al procuratore. Marusic sarebbe comunque estraneo a questa vicenda.