VIDEO Lazio, Lotito: |'Giù le mani da Petkovic'
Petkovic non si tocca. Il Borussia Dortmund può attendere, ma anche Inter e Napoli dovranno farsene una ragione. Il monito è stato lanciato dal presidente della Lazio Claudio Lotito - intervenuto a Milano per il «Candido Day» organizzato dalla Gazzetta dello Sport per ricordare Cannavò - e non è affatto casuale: «Alcuni club cercano Petkovic? Io non lo so - ha spiegato Lotito - oppure faccio finta di non saperlo. Petkovic ha un contratto ed è una persona per bene, io non penso si trovi male alla Lazio e dunque non vedo perché debba andare via».
Lotito è chiaro e parla pochi giorni dopo la notizia dell’interessamento del Dortmund per il tecnico di Sarajevo. Ma anche in Italia Petkovic ha raccolto diversi estimatori grazie ai risultati raggiunti in questi primi sette mesi alla Lazio. Tra questi - oltre al Napoli di De Laurentiis, «preoccupato» dal probabile addio di Mazzarri («Se vuole andare via - ha ammesso il presidente azzurro - ce ne faremo una ragione») - c’è sicuramente anche l’Inter: malgrado le recenti difficoltà, Moratti nutre ancora piena fiducia in Stramaccioni, ma un finale di stagione inferiore alle attese spingerebbe la società nerazzurra a rivedere i programmi e Petkovic (con Mazzarri) è senz’altro una soluzione gradita. Lotito «fa finta di non sapere», ma conosce bene la stima già manifestata da alcuni club per Petkovic e ha voluto mettere le cose in chiaro: «Noi lo abbiamo scelto quando nessuno lo conosceva e tutti ci hanno criticato - ha dichiarato il presidente biancoceleste - le persone dovrebbero evitare di corteggiare giocatori e allenatori sotto contratto, perchè questi non sono i valori dello sport. Il rinnovo del contratto? Ne parleremo con Petkovic, perché ha dimostrato di essere un tecnico valido». E in effetti una proposta è già pronta per prolungare l’accordo in scadenza nel 2014: la Lazio vorrebbe legarsi al tecnico di Sarajevo fino al 2016 offrendogli un cospicuo aumento (ora Petkovic guadagna circa 500 mila euro, premi esclusi) e inserendo magari una clausola rescissoria. Per trovare un’intesa c’è comunque ancora tempo e Lotito non è affatto preoccupato dalle situazioni legate a Diakite («Va al Napoli? Chiedetelo a lui, in futuro stabiliremo se ci sono state violazion») e Cavanda («Nella vita tutti sono importanti, nessuno indispensabile»). Ora, archiviata la qualificazione agli ottavi dell’Europa League, la Lazio deve pensare al campionato perché i passi falsi recenti (2 punti in 5 partite) hanno messo a rischio il 3° posto e quindi la Champions League. «Mi auguro che la partita con il Siena ci sia servita da lezione - ha osservato Lotito - non siamo Klose-dipendenti, ma dobbiamo affrontare ogni sfida con la giusta mentalità: ogni formazione ci può mettere in difficoltà, dunque attenzione anche al Pescara». La Lazio, intanto, è in attesa del referto Uefa sui fatti accaduti dentro (petardi scoppiati dai tifosi) e fuori dall’Olimpico prima e durante la gara col Borussia. La squalifica del campo rimane ipotesi remota, ma una sanzione è probabile: «Sono fatti che nulla hanno a che vedere col tifo - ha rimarcato Lotito - quei delinquenti non c’entrano nulla con la Lazio».