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  • Lazio, Lotito a tutto tondo: 'Nessun rimpianto dal mercato. Inzaghi?  Nella vita si prende ciò che si semina...'

    Lazio, Lotito a tutto tondo: 'Nessun rimpianto dal mercato. Inzaghi? Nella vita si prende ciò che si semina...'

    • Valerio Marcangeli
    Al termine dell'evento dedicato alla Lazio Women della coach Carolina Morace il presidente Lotito si è espresso a tutto tondo anche sulla prima squadra maschile. Ecco le parole del patron biancoceleste.

    Sulla Morace: “È una persona molto volitiva e determinata con l’ambizione di raggiungere i massimi traguardi e ciò si sposa con la mia mentalità. È una persona pugnandi, combattiva, non gli piace fare la reduce, ma vincere, perciò spero che col suo carattere permetta alla squadra di arrivare dove merita”.

    Sul mercato della prima squadra maschile: “Non do giudizi sul mercato, non sono abituato e non sta a me esprimerlo. Vedremo quello che faranno in campo, speriamo che quanto fatto sia conforme e funzionale a raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati. Penso che il nostro dovere l'abbiamo fatto, considerando anche l'andamento del mercato in senso generale. Mi sono speso io in prima persona? Il nostro è un gioco di squadra, vince la squadra. Vediamo ciò che abbiamo fatto cosa produrrà e cosa riusciremo a fare nel futuro. Se la squadra si può ancora migliorare? Non entro nella scelta tecnica. Non si tratta di migliorare, si tratta di metterla a frutto. Il nostro obiettivo è far esprimere al 100% le potenzialità di una squadra che ha a disposizione l'allenatore. Nel caso della società, di mettere a disposizione del coach una squadra che abbia le maggiori potenzialità per raggiungere determinati obiettivi. Alle volte il campo tradisce certe aspettative".

    E continua: “Se questa è la mia Lazio più forte? Posso dire che la Lazio ha avuto un flusso evoluto di crescita, sia a livello infrastrutturale che di ambizioni e potenzialità. Ma il meglio non finisce mai. Se lei va in un posto di mare e pensa di avere la barca più lunga ed è di 100 metri, magari ce n'è un altro che ne ha una di 150. Il problema è come viene governata questa barca e cosa porta. I risultati sono frutto di un lavoro d'équipe, si vince e si perde tutti insieme. Vittorie e responsabilità sono di tutti. Penso che tramite questo lavoro si possono raggiungere obiettivi che possono essere di soddisfazione per tutti i tifosi e per la società. Gli obiettivi non si reclamano, si raggiungono. Parleranno i fatti".

    Sulla rosa a disposizione di Sarri: “La squadra che abbiamo può competere alla pari con tutti, poi si vedrà. Le cose si fanno col senno di poi. Noi siamo convinti di aver allestito una squadra competitiva alla luce di quelle che sono state le esigenze e le richieste di carattere tecnico, perciò vedremo cosa dirà il campo. Rimpianti dal mercato? No. Non mi risulta che in questo mercato abbiamo avuto obiettivi non raggiunti, perlomeno per quelli che erano i propositi iniziali”.

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    Ancora su possibili nuovi arrivi in difesa: “Le condizioni devono essere valutate da chi di dovere. Se mi è stato chiesto un difensore da Sarri? Io non devo mettere bocca sui punti di vista dell’allenatore e del direttore sportivo. Ci sono delle scelte che vengono fatte di comune accordo e io mi prendo la responsabilità di queste ultime. Noi siamo partiti con una squadra abituata a giocare col 3-5-2. Ora l’abbiamo rivoluzionata con un nuovo assetto e si tratta di capire quali sono i profili migliori da aggiungere. Guardate Correa, lo abbiamo venduto perché non si confaceva al nuovo modulo. Quel che è certo è che mister Sarri con la sua esperienza farà esprimere al 100% i suoi calciatori. Poi sarà il campo a darci le risposte”.

    Il passaggio da Sarri a Inzaghi: “Inzaghi l’ho visto crescere, mentre Sarri lo conosco da poco, ma mi sembra ci sia un gran rapporto di rispetto reciproco. Non ho mai fatto prevalere il mio ruolo da presidente nei rapporti di lavoro. Posso dire senza dubbio che Sarri è un grande lavoratore e fa le cose con qualità. Rimasto male per Inzaghi? Nella vita si prende ciò che si semina. Io prendo atto delle decisioni altrui, ma non ne faccio un dramma. Tutti siamo utili e nessuno è indispensabile. Lui continuerà a fare l’allenatore e io il presidente. Vedremo alla fine chi rimarrà nel sistema più a lungo”.

    Su Immobile: “Quando lo portai alla Lazio nessuno si aspettava che potesse raggiungere traguardi come la Scarpa d’Oro. Questo lo deve anche a una certa organizzazione, a una squadra che lo ha sempre supportato e ovviamente alle sue qualità e alla sua grande umanità che lo portano ad essere una persona di riferimento per la Lazio considerando anche il suo attaccamento alla maglia.

    Sullo spirito di appartenenza: “A tal proposito stasera c’era da notare proprio lo spirito di appartenenza di queste ragazze. Con quanto orgoglio e fierezza le calciatrici della Women vogliono rappresentare la Lazio. Se vedo ciò anche con la prima squadra maschile? Assolutamente. Ad oggi quello che posso dire è che il mister ha visto una squadra che si impegna, che si sacrifica, che è reattiva. La squadra si rende conto del concetto 'Lazio', di una grande organizzazione, di una grande società che vuole crescere e dimostrare il proprio valore, io dal punto di vista gestionale e i giocatori sul campo con i risultati sportivi”.

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