Gol, talento, esuberanza e genio ribelle. Sono solo alcune delle analogie tra Balde Diao Keita, campioncino della squadra di Pioli, e Mauro Zarate, ex numero dieci della Lazio. A queste se ne aggiunge un’altra, un po’ inquietante. L’incidente che ha visto protagonista il 19enne spagnolo lunedì all’alba è molto simile a quello che coinvolse proprio Maurito l’11 gennaio 2010, alla sua seconda stagione in biancoceleste (altra similitudine). Anche lui - ricorda La Repubblica nelle pagine romane - in zona Corso Francia e più o meno allo stessa ora, seppur in condizioni diverse: l’attaccante ora al West Ham guidava la sua Mercedes, a bordo il procuratore Ruzzi e il compagno di squadra Muslera, al rientro dalla trasferta di Udine. Una Polo viaggiava contromano: frontale inevitabile, fortunatamente senza conseguenze per nessuno. Keita invece ha fatto tutto da solo (e ieri è stato rimproverato dal ds Tare), ma è chiaro che le affinità con quanto accaduto a Zarate quattro anni fa possano spaventare un po’ i tifosi della Lazio. Anche perché tra giocate a effetto, dribbling e velocità, l’anno scorso il giovane spagnolo ha ricordato molto il primo Maurito, quello decisivo e geniale dei tempi di Delio Rossi, tanto per intenderci. Come l’argentino, anche Keita è partito fortissimo, diventando subito l’idolo dei tifosi. Che però adesso sperano di non assistere alla medesima triste parabola che ha portato poi al verticale declino di Maurito e al suo addio. «Speriamo non si ripeta la stessa storia», si legge sui social network. Per esorcizzare questo spettro, ieri alcuni sostenitori biancocelesti hanno atteso Keita fuori dal centro sportivo di Formello e lo hanno rincuorato. Lo aspettano in campo, anche se l’infortunio muscolare al polpaccio lo terrà fuori per le prossime 2-3 settimane.