Ci pensa Keita. Ancora una volta, come nella difficile gara d’andata del playoff Champions, con la Lazio in difficoltà Pioli si è aggrappato al nuovo Balde Diao, sempre decisivo quando viene chiamato in causa. Un lampo nel vuoto, un destro preciso per battere Leali, vincere la resistenza del Frosinone e regalare tre punti importanti alla Lazio, alla quarta vittoria consecutiva tra campionato ed Europa League. Ci pensa Keita, e sembra incredibile ricordando quanto successo appena due mesi fa al termine della finale di Supercoppa italiana. A Shanghai - ricorda Il Tempo - lo spagnolo d’origine senegalese aveva dovuto assistere alla sconfitta della Lazio dalla panchina, trascurato da Pioli come già tante volte durante la scorsa stagione, e ci era rimasto male. Aveva pianto, Balde Diao, e chiesto la cessione al presidente Lotito. Voleva fuggire via, magari all’Inter di Roberto Mancini, suo grande estimatore, per dimostrare di saper ancora fare la differenza, come due stagioni fa con Petkovic e poi Reja alla guida. Poi è arrivato il gol contro il Bayer e tutto è cambiato. Keita ha ritrovato il sorriso e la fiducia di Pioli. Dal primo minuto (sei volte) o a gara in corso (in quattro occasioni), il tecnico emiliano non ha mai rinunciato all’attaccante spagnolo, importante nelle vittorie contro Bologna, Udinese e Verona, e decisivo ieri pomeriggio con il Frosinone.