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Lazio, il precedente di Grassi inguaia Lulic: rischia 10 giornate di squalifica
"Rudiger a Stoccarda fino a due anni fa vendeva calzini e cinture". E' questa la frase incirminata che ora rischia di compromettere a lungo la stagione di Senad Lulic, centrocampista della Lazio, che si è lasciato andare a questa dichiarazione nell'infuocato post-partita del derby perso contro la Roma.
RISCHIA 10 GIORNATE - Il centrocampista bosniaco ora rischia grosso e se la dovrà vedere con la Procura Federale che prenderà in esame le frasi rivolte a Rudiger per decidere se si tratta o meno di offese di stampo razzista. Il regolamento parla chiaro e, in caso il comportamento scorretto fosse categorizzato in quest'ottica la sanzione sarà di 10 giornate di squalifica. L'unica via di scampo per la Lazio è che la frase venga intepretata soltanto come "violazione del principio di lealtà e correttezza" e in questo caso la sanzione si tramuterebbe soltanto in una semplice multa.
IL CASO GRASSI - Per analizzare il 'caso Lulic', tuttavia, la Procura Federale dovrà tenere conto di un provvedimento preso in passato e che ha visto coinvolto da vicino il centrocampista Alberto Grassi. Il mediano dell'Atalanta (oggi in prestito dal Napoli), nel 2014 fu squalificato per 10 giornate per aver rivolto in un Atalanta-Verona Primavera la frase "Alzati, vu' cumprà" ad un avversario. Scatterà anche per Lulic la maxi-sanzione?