I tifosi della Lazio non hanno bisogno di spot pubblicitari per andare allo stadio. Non ne hanno bisogno ora, non ne hanno mai vuto bisogno e non ne avranno mai. Per questo il video presentato ieri non è stato accettato di buon grado da tutti. La riprova del fatto che i laziali ci sono è presto dimostrato, in due giorni per l'evento del 12 maggio "di Padre in Figlio" sono stato già venduti quasi 15 mila biglietti. La vendita è iniziata da due giorni e già si è fatto meglio una partita di cartello di campionato. Cosa significa questo? Che i laziali hanno bisgno di essere parte di un progetto. Questa festa è nata per riportare la gente allo stadio a vedere la storia della società romana, dalla prima coppa Italia del 1958 fino all'ultima coppa Italia vinta contro la Roma ed i risultati sono già sotto gli occhi di tutti, a meno di due mesi di distanza dall'evento e dopo nemmeno 48 ore di vendita, 1/5 dello stadio è già pieno. Lotito dovrebbe prendere esempio da quello che sta accandendo e capire dove a sbagliato, al tifoso non serve per forza vincere, serve sentirsi importante perché vive di emozioni non di conti in regola o di fairplay finanziario, ha bisogno essere rappresentato da chi rappresenta, anche nei modi, lo stile che da sempre caratterizza quella parte della città. Tutto quello che accadrà il 12 maggio è purtroppo lontano anni luce dal modus operandi lotitiano ma, anche se difficilmente servirà, il presidente ha una grande possibilità di imparare qualcosa...
