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Lazio, i cartellini sono un problema: ecco i numeri che preoccupano
UNA SQUADRA "CATTIVA" - Molto dipende anche dalla grande intensità che Baroni chiede ai suoi uomini per tutti e 90 i minuti. Nessuno si deve risparmiare, su nessun pallone. E questo a volte porta a un eccesso di foga in alcune situazioni. Il giallo a Dia ieri è l'esempio più recente. I numeri però sembrano descrivere una squadra molto più cattiva di quanto in realtà la Lazio non sia. Prima di ieri sera i dati erano di un cartellino giallo ricevuto ogni 5 falli commessi. Dopo il primo tempo del Maradona la media si era addirittura abbassata con 2 gialli ricevuti su 9 interventi dell'arbitro e a fine gara la situazione è anche peggiorata con 3 ammonizioni su 12 falli (un cartellino ogni 4 fischi). Il Napoli, per dire, nell'ultima gara di falli ne ha commessi 16 in totale e ha ricevuto solo 2 ammonizioni. Quindi delle due l'una: o i calciatori della Lazio fanno sempre falli più duri e cattivi rispetto agli avversari o, forse, il metro di giudizio degli interventi non è sempre lo stesso.
EPISODI, DIFFIDE E SQUALIFICHE - Delle decisioni arbitrali di ieri sera quella che lascia più perplessi è il mancato giallo (almeno) a Di Lorenzo per l'intervento su Tavares. A Dazn l'esperto di arbitri, nonché ex fischietto di Serie A, Luca Marelli lo ha evidenziato: la scivolata in ritardo del capitano del Napoli, con la gamba alta e il piede a martello che impatta sulla tibia del terzino portoghese, il quale solo saltando ha evitato possibili infortuni, meritava un intervento disciplinare. In generale - in una prima parte di stagione in cui a Formello non sono mancate le polemiche sugli episodi arbitrali - questa problematica dei cartellini aumenta i dubbi in casa biancoceleste sulla considerazione che i direttori di gara hanno verso Zaccagni e compagni. Prima della partita di ieri sera la Lazio aveva 3 diffidati (Isaksen, Gila e Castellanos) e uno squalificato (Rovella). In totale le altre 8 rivali nelle posizioni di vertice, di diffidati ne sommavano tutte insieme 5. Di arbitri e delle loro decisioni Baroni difficilmente parla; a prescindere però, se il trend non cambierà, di questo passo dovrà gestire inevitabilmente anche il fattore squalifiche nell'alternare i suoi uomini tra campionato e coppe.