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    Lazio, Formello è una polveriera: musi lunghi per il ritiro. E la vecchia guardia alza la voce con Lotito

    Lazio, Formello è una polveriera: musi lunghi per il ritiro. E la vecchia guardia alza la voce con Lotito

    • Tommaso Fefè
    Formello è diventata una polveriera nelle ultime 48 ore. Il ritiro punitivo dopo la sconfitta con l'Udinese (la quarta di fila tra campionato e Champions), le dimissioni di Sarri e ora anche le polemiche nello spogliatoio e con la dirigenza. La tensione latente che si è respirata costantemente nel corso della stagione in casa Lazio ora è esplosa definitivamente.

    MALUMORI - Alla notizia della decisione di Lotito e Fabiani di mettere la squadra in clausura tra le mura del centro tecnico biancoceleste erano già seguiti diversi mugugni. Soprattutto i senatori dello spogliatoio hanno manifestato da subito perplessità per questa scelta. Dai confronti avuti con Sarri dopo la gara persa contro i friulani e poi ieri mattina nessuno si era apertamente schierato contro il tecnico. I malumori in però erano ben evidenti. Da qui la scelta del toscano di fare un passo indietro, perché era ormai palese che la squadra non lo seguisse più. Il presidente, impegnato per tutto il pomeriggio al Senato, ha provato al telefono a far cambiare idea all'allenatore, verso il quale la società aveva espresso massima fiducia con un comunicato la settimana scorsa. Niente da fare, Sarri è stato irremovibile. E più di qualcuno nello spogliatoio tutto sommato non ha preso poi così male la notizia, come dimostra il like di Luis Alberto di questa mattina al post sui social del club con il comunicato ufficiale delle dimissioni e della nomina di Martusciello a primo allenatore.

    LOTITO VS SQUADRA - Solo in serata Lotito si è presentato nel quartier generale della Lazio. Nel corso della giornata il ritiro, anche con l'addio di Sarri, era stato confermato, ma diversi giocatori avevano comunque avuto il permesso di uscire da Formello, per motivi personali. Un via vai che al momento dell'arrivo del presidente si è interrotto con tutta la squadra convocata in riunione e poi rimasta nel centro tecnico. Il confronto con il patron è stato aspro. Lotito ha fatto presente a chiare lettere alla squadra tutto il disappunto per l'andamento deficitario in campionato e per la situazione venutasi a creare anche con l'ormai ex tecnico. La scelta di confermare Martusciello è stata in qualche modo anche una riaffermazione dell'idea della dirigenza biancoceleste, che al netto delle critiche e della dialettica interna, non aveva mai messo in discussione la posizione di Sarri. Alle parole del presidente però non tutti sono rimasti in silenzio. La vecchia guardia soprattutto ha alzato la voce con Hysaj, Luis Alberto e Romagnoli protagonisti principali (ma non gli unici) dell'alterco. In particolare il difensore centrale avrebbe rinfacciato a Lotito tutte le promesse fatte a lui e al gruppo, in particolare su rinnovi e adeguamenti, ma non ancora mantenute. Una situazione che, a conferma di quanto si immaginava già nelle scorse settimane, fa presagire un'aria di grandi cambiamenti nella rosa la prossima estate. Intanto però c'è una stagione da portare a termine e il compito di Martusciello non inizia certo con le migliori premesse all'interno del gruppo.

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