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    Lazio-Steaua, le pagelle di CM: Anderson-Immobile show

    Lazio-Steaua, le pagelle di CM: Anderson-Immobile show

    • Luca Capriotti
    Lazio-Steaua 5-1

    LAZIO

    Strakosha 6: Praticamente non fa nulla fino al gol dell’FCSB, prova l’intervento disperato ma non gli riesce il miracolo. Per il resto guarda e basta.  

    Patric 7: Inzaghi lo lancia un po’ a sorpresa, lui non delude: attento, morde le caviglie degli avversari e offre una prova lucida. Si fa trovare pronto, una bella risposta. 

    de Vrij 7:  Prima partita all’Olimpico dopo l’addio, niente fischi per lui. Gioca come sempre: attento, preciso, si perde Gnohere ma le squadre sono lunghissime (forse serviva la diagonale di Bastos). Ritorno all’Olimpico dopo l’addio del tutto indolore. 

    Caceres s.v.  Chiede il cambio dopo nemmeno 30’ di gioco per una botta al ginocchio, un peccato. 
    (Dal 26’ Bastos  7,5: Sembra un gioco del destino: entra, a sorpresa, quasi a freddo, e segna il raddoppio della Lazio, il gol che permette il sorpasso all’FCSB. Non sbaglia niente, da’ltra parte 

    Basta 7: Spinge tanto, corre tanto, si impegna tanto. Una buona partita, intensa, vivace. Ci voleva, dà una bella sensazione di freschezza che serve. 

    Parolo 7: Si pappa un gol praticamente fatto, grazia l’FCSB, poi macina chilometri, sudore, fatica, inserimenti, voglia. Più ha partite sul groppone, più sposta il suo limite di resistenz<. 

    Leiva 7: Sbaglia molti appoggi ad inizio partita, poi pian piano cresce, comincia a macinare pensieri e dettare gioco. E la Lazio cresce a dismisura con lui. 

    Luis Alberto 7:  Subito magia, da mezzala inventa filtranti e disegna traiettorie fantastiche. Sulla mediana lui ha qualcosa che gli altri non hanno: visione di gioco superlativa, piedi deliziosi. Una gioia continua per gli occhi. 
    (Dal 67’ Murgia s.v. Entra combattivo, ha voglia,  si becca una pallonata in faccia ma continua a pressare, correre. Partecipa alla festa collettiva)

    Lulic 7: Pronti-via, e scodella dentro il pallone del vantaggio Lazio: ha voglia, forza, affonda nelle molli resistenze rumene. Spessore e forza:  non riesce a segnare, scalcia il palo fino a farsi male. Forse l’unico doloretto della serata.  

    F.Anderson 8,5: Pochi minuti e infiamma lo stadio con un filtrante pericoloso, pochi minuti e si inventa una rabona sfiziosa, sintomo di una fiducia pienamente ritrovata. Fantasia, spunti, estro: mette lo zampino anche sul terzo gol. E stende definitivamente l’FCSB, in maniera superba. Rinato, è la nuova arma di Inzaghi. 
    (Dal 74’ F. Caicedo s.v.Entra a partita praticamente finita)

    Immobile 8,5: Subito palla-gol, la sciupa malamente, non passano nemmeno due minuti e realizza una rete di rara coordinazione, prima di sbagliare il raddoppio in altre due occasioni e capitalizzarlo nel finale di primo tempo. Un diluvio di emozioni, palloni, proteste vibranti, forza. Una partita vera, da attaccante vero: 31 gol in 31 partite, scusate se è poco. 


    All. Inzaghi 7,5: La sua Lazio subisce l’iniziale spinta degli ospiti, poi sale, cresce, si sbilancia e costruisce mole di gioco importante.  Operazione rimonta riuscita in maniera magistrale. Una risposta forte, massiccia, la Lazio che ha incantato nella prima parte torna e spadroneggia. Lui sotto la pioggia, stoico, inforca un cappellino e partecipa all’arrembaggio dei suoi. Che hanno allontanato spettri ben più pericolosi di questo FCSB, anche grazie al mister. Che ha saputo gestire un momento no, allontanandolo nell'unico modo che conta, vincendo. 

    STEAUA

    Vlad 5: Non può nulla sui gol di Immobile, che lo grazia più volte e lo punisce altrettante. Per il resto non ha grandi colpe, prova ad opporsi come può. E spesso non può. 

    Benzar 4,5: Raramente riesce ad arginare Lulic quando si invola, spesso si fa ingannare quando Felipe passa dalla sua parte. Partita-no. 

    Gaman  4,5: Dalla sua parte sono soli in 3, sul gol della Lazio, qualche colpa ce l’ha. Insieme a tutta la difesa fa il pubblico teatrale di un’apoteosi Lazio. Esce infortunato.
    (Dal 61’ Balasa 5: Torna all’Olimpico dove è cresciuto con la Roma, e del suo speciale derby ricorderà solo i gol della Lazio, implacabile). 

    Planic 4,5: Sempre preso d’infilata, insieme all’altro centrale, spesso in difficoltà sul diluvio di palloni verticali che la Lazio innesta in area di rigore. Partecipa passivamente all’arrembaggio Lazio. 

    Morais 4,5: Non segue nessuno, e lascia spesso larghi spazi dietro di sé. Felipe Anderson lo salta sempre, una serata da dimenticare. 

    Nedelcu 5: Non riesce a tenere la squadra corta, ha poco impatto sul gioco e sul ritmo della gara, che dovrebbe addormentare. Esce, forse si è addormentato lui. 
    (dal 46’ Filip 5: Difficile capire che tipo di impatto dovrebbe avere sul match. Assiste alla sfilata di gol biancocelesti). 

    Teixeira 5: Entra duro, deciso, è molto caparbio, ma non riesce ad impedire le arrembanti folate biacocelesti. Non gli riesce quasi niente. 

    Man 4: All’andata uno dei più impressionanti, al ritorno  uno dei più nulli. Peccato, perché aveva l’ennesima occasione di mettersi in vetrina. 

    Budescu 5,5: Ha l’occasione per pareggiare, se la costruisce da solo, la sciupa per poco. Uno dei più attivi nelle poche proposte degli ospiti. 

    Tanase 4: Il capitano degli ospiti praticamente è inesistente: non tocca un pallone, non riesce ad aiutare la squadra, praticamente non incide mai. 
    (Dal 46’ Coman 6: Entra e per poco non segna: destro secco su un rinvio sbilenco di Lulic e palo pieno. Uno di quelli che ci crede di più, si impegna di più)

    Gnohere 5:Praticamente non tocca un pallone per tutta la partita, prova faticosamente a far salire la squadra, lavora molto, si prende il gol della bandiera.  


     All. Dica 4,5: Non si capisce che tipo di atteggiamento abbia chiesto ai suoi: un paio di folate, un po’ di aggressività, poi la squadra si spacca sotto i colpi della Lazio. Si allunga, sbaglia tantissimo, e i correttivi non servono a nulla: forse il presidente, Becali, avrebbe potuto evitare alcune dichiarazioni nel post-partita. Non hanno caricato i suoi: forse hanno avuto solo il merito di aizzare la Lazio. E il suo mister sciupa il misero vantaggio dell'andata, già nei primi 45'. 

     

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