Lazio, ecco il Fotbal Club FCSB: l'ex Steaua vuole riavere la gloria
Un cambio di nome recentissimo, ma per tutti il Fotbal Club FCSB rimane lo Steaua di Bucarest: la Lazio ha pescato i romeni nei 32esimi di Europa League, l'urna di Nyon ha confezionato per la squadra di Inzaghi un turno in qualche modo legato a filo doppio alla squadra biancoceleste. Lo Steaua Bucarest, la squadra che ha dominato in Romania per quasi 50 anni, è icona del calcio nazionale. La sua fama è legata alla storia, alle vittorie, agli scandali e alla dittatura. Si dice che metà Romania tifi Steaua, ma è anche legata in maniera drammatica al regime di Ceaușescu.
LA STORIA - Il figlio del dittatore, Valentin, gestiva lo Steaua come un feudo privato: la squadra dell'esercito era in eterna lotta con la Dinamo, che faceva capo alla polizia e alla famigerata Securitate, la polizia segreta. Una lotta di potere, che i due dicasteri combattevano sul terreno di gioco, tanto che perfino l'icona del calcio rumeno Gheorghe Hagi ne fece le spese: lo Steaua lo prese in prestito dallo Sportul Studentesc nel febbraio 1987 per disputare la Supercoppa europea con la Dinamo Kiev (vinta a Montecarlo proprio grazie al gol del 21enne fuoriclasse in erba). Poi una piccola dimenticanza: non è mai stato restituito alla squadra di origine, con tanti saluti alle norme di mercato.
Lo Steaua ha un palmares invidiabile: nel 1986 vince la Champions League, che si chiamava ancora Coppa dei Campioni, in finale contro il Barcellona, qualche anno più tardi perde, sempre in finale, contro il Milan di Sacchi, nel 1989. La storia del cambio di nome è drammatica, e legata a Gigi Becali, il n.1 del calcio rumeno, politico, invischiato in affari leciti, meno leciti, processi e un'immagine di sé a dir poco pacchiana. L'esercito nel 2011 ha chiesto indietro la squadra, con stemma e trofei annessi: nel 2014 il tribunale per la prima volta gli dà ragione. Lo Steaua deve subire l'onta di coprire ovunque il proprio stemma. Poi ha dovuto cambiare nome in FC FCSB. Lo Steaua rifondato è ripartito dalle categorie inferiori, il vecchio Steaua con naming rivoluzionato affronterà la Lazio. Dove gioca Radu, terzino ex Dinamo: per lui sarà un derby, anche se, a conti fatti, anche lui è legato al clan Becali. Lazio e Steaua non si sono mai affrontate (men che meno dopo il cambio-nome). Ma in qualche modo sono legate.
CURIOSITA' - Sulla panchina dello Steaua si è seduto Cristiano Bergodi, ex difensore della Lazio: nel 2009/10 ringiovanisce la rosa, gli regala un calcio offensivo. arioso, veloce. La squadra rinasce, ottiene risultati europei di livello, con 6 vittorie in altrettante partite di Europa League. Peccato che, dopo un pareggio, pare per aver rifiutato l'ingresso negli spogliatoi ad un furibondo Becali, venga esonerato senza troppi rimorsi. Almeno all'inizio, perché dopo di lui Mihai Stoichiță farà un campionato anonimo, concludendo sesto. Altra curiosità, ora lo Steaua è allenato, come la Lazio, da ex giocatore del club, Nicolae Dica, 37 anni. Per Balasa, difensore centrale di 25 anni, sarà un derby: è cresciuto nelle giovanili della Roma, prima di fare la spola tra Crotone e Trapani. Anche Alibec viene dalla Primavera Inter.
FORMAZIONE TIPO (4-2-3-1): Nita, Morais, Balasa, Larie, Enache, Popescu, Pintilii, Tanase, Achim, Man, Gnohéré. All. Dica.
LA STELLA - Attenzione al bomber della squadra, Gnohere, franco-ivoriano, 12 reti in 19 partite. Classe '88, è passato dalla Dinamo allo Steaua. Una specie di record-man: è il primo straniero ad aver giocato nelle due arci-rivali. Occhio anche a Dennis Man, ala giovanissima e tecnica: lo volevano Manchester City, Charlton, Blackburn e Bologna.
IL CAMMINO - Lo Steaua è stato buttato fuori dai preliminari di Champions con un secco 5-0 in casa dello Sporting Lisbona, dopo aver battuto il Viktoria Plzen. Nel girone di Europa League è capitata proprio con il Viktoria: lo Steaua è finita proprio alle loro spalle (10 punti contro 12), al secondo posto del girone G, staccando di un solo punto il Lugano (Beer Sheva fanalino di coda). Ah, in casa, nella National Arena, quest'anno non hanno mai perso contro nessuno. Ed ora tocca alla Lazio sfatare l'ennesimo tabù.