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Lazio, Diaconale: 'La Juve pensa solo ai suoi interessi. Agnelli non vuole finire il campionato perché gli conviene'
JUVE E LAZIO - "Juve e Lazio sono società che sono portatrici di interessi diversi. Gli interessi dovrebbero essere subordinati a un interesse più generale ovvero la conservazione del sistema calcio. La salute deve avere la priorità, ma accanto a questa consapevolezza si sta giocando il futuro di un settore che nella società ha un ruolo importante dal punto di vista economico, psicologico e sociale".
NON FINIRE - "Non finire il campionato provocherebbe a caduta dalla Serie A fino alle serie inferiori veri e propri fallimenti che farebbero entrare in crisi l’intero settore. In una crisi che non sarebbe reversibile. Vogliamo il ritorno a una normalità possibile e non compromessa".
INTERESSI - "Ci sono società che hanno interesse nel cancellare questo campionato per evitare le retrocessioni. Ci sono società che vogliono proseguire per non cancellare la possibilità di promozione o centrare l’obiettivo. Ognuno sta difendendo i propri interessi. In questo paese però alcuni interessi sono virtuosi perché portati avanti da alcune società, altri interessi, invece, sono ritenuti non virtuosi perché portati avanti da altri soggetti. Non è una lotta senza quartiere fra Juventus e Lazio, ma una lotta fra diversi interessi".
CHI VUOLE ANNULLARE - "Chi è stato silenzioso per tanto tempo e poi una mattina si è svegliato nel dire che i campionati vanno annullati perché dietro c’è interesse, beh, un po’ di ipocrisia dietro ce l’ha. E non riguarda solo Cellino, ma anche tanti altri che stanno vivendo dei campionati che non rispettano le proprie aspettative e quelle dei propri tifosi".
AD AGNELLI NON CONVIENE - "La stessa Juventus inizialmente ha dato impressione di voler chiudere perché inizialmente si parlava di cristallizzare la classifica con lo scudetto ai bianconeri. Adesso c’è un altro orientamento. Agnelli non è interessato ad avere uno scudetto a tavolino perché sarebbe un danno di immagine rispetto alla sua storia. Però per la Juventus sarebbe meglio non dare proprio lo scudetto".
STIPENDI - "Alla Juventus hanno fatto due calcoli per favorire la propria società e non danneggiarla. Un provvedimento del genere dà l’impressione che per la Juventus il campionato sia già finito e avrei preferito che questi provvedimenti venissero presa in maniera condivisa. Siamo consapevoli che in una situazione di emergenza così forte bisognerà fare dei sacrifici".
ALLENAMENTI - "Riprendere gli allenamenti? Credo che dovrebbe essere una decisione che ogni società debba prendere autonomamente perché deve garantire autonomamente la salute di tutti fra calciatori, staff, tifosi etc. Da quando è partita la pandemia non ci sono state tante condizioni in tante situazioni, come ad esempio giocare Juventus-Inter. Il tema è la tutela dei calciatori e ognuno sa le proprie condizioni. La condizione della Juventus è una ed è particolare, quelle delle altre società sono diverse. La Lazio ha accettato lo stop perché ci sono state delle disposizioni governative che stanno condizionando tutto".
POSIZIONE LINEARE - "Mi preme sottolineare come la Lazio sia stata lineare nella richiesta di tenere conto delle posizioni complessive del settore. Accanto alla questione della salute delle persone va considerata anche quella della salute economica delle società e di coloro che ci lavorano e stanno attorno. Quella della Lazio è stata una posizione sempre e comunque lineare. Spero che si torni in campo e che si possa tornare in campo in tempo per poter completare il campionato entro fine giugno. Che sia prima o dopo durante maggio non lo so, però spero sia il prima possibile perché vorrebbe dire che la pandemia è passata".