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Lazio, Diaconale: 'Lotito egoista e altri virtuosi? Che ipocrisia! Juve e Inter più in difficoltà a riprendere subito'
Non mi sembra che ci sia questa spinta forsennata a giocare ad ogni costo, ma una discussione in atto per decidere cosa fare, simile a quanto accade più in generale. Da un lato fronteggiare l'emergenza coronavirus sostenendo al massimo le strutture sanitarie, dall'altro preoccupandosi che tutte le misure di blocco non determinino una paralisi che renda impossibile la ripresa quando ci sarà. Se si tengono i negozi chiusi per tre mesi i negozianti falliscono, le imprese vanno in default e via di seguito. E questo vale anche per il mondo del calcio. Io sostengo le mie tesi anche per amore di verità. Perché si sta verificando un curioso fenomeno: gli interessi della Lazio, identificati negli interessi del presidente Lotito, vengono identificati come interessi egoistici. Interessi di altre società invece sono interessi virtuosi: o sono tutti legittimi e siamo tutti sullo stesso piano, oppure si fa un'azione di ipocrisia inaccettabile.
La Juventus sta facendo di tutto per chiudere la stagione e vincere così il campionato? Le spinte per bloccare il campionato alimentano idee di questo genere, ma poi magari non sarà così ed è tutto da vedere. Nello stesso tempo la cosa vale per la Lazio: non è che se il campionato riprende, la Lazio l'ha già vinto. Se lo deve giocare, sarà il campo a decidere la classifica finale come è giusto che sia.
Quali sono le pressioni? Sono quelle che emergono dalle indiscrezioni e anche dalle dichiarazioni. Voglio rilevare solo una cosa, in queste settimane il presidente Lotito ha evitato volutamente di fare interviste e rilasciare dichiarazioni, gli vengono attribuite alcune battute che non so se siano state pronunciate e se lo sono state sono frutto di una discussione del momento. Mentre invece ci sono situazioni oggettive. La Juventus e l'Inter oggettivamente hanno più difficoltà di altre squadre a riprendere gli allenamenti subito o nel giro di poco tempo, perché hanno avuto una serie di giocatori andati via con autorizzazione, ma che nel momento in cui dovessero tornare sarebbero costretti ai famosi 14 giorni di quarantena.
Richieste da stranieri di andare via noi non ne abbiamo avute. Non abbiamo persone desiderose di allontanarsi, ma anzi semmai è l'esatto contrario: i ragazzi sono consapevoli che nel centro di Formello, che è un centro sanificato dove c'è un controllo medico portato al massimo, lì forse hanno più garanzie che non restando isolati nelle rispettive case".