Lazio, Lotito sotto accusa:| Girone di ritorno da incubo
Ritmo retrocessione. Dodici punti in 13 partite (23 nelle prime 13 dell'andata, 39 complessivi al giro di boa), 12 gol fatti contro 18 subiti nel girone di ritorno (40 contro 37, i totali), l'attacco che non segna e la difesa che non c'è, una lista di indisponibili in continuo aggiornamento, l'aggancio in classifica da parte della Roma, il mal di pancia di Hernanes e la scomparsa di Klose: i fatti inchiodano la Lazio, la crisi è più che conclamata, sottolineata dalla contestazione, e promette evoluzioni. Solo la conquista della Coppa Italia potrebbe in qualche modo alleviarne il peso. Perché i proclama di inizio stagione sono stati tutti disattesi, a cominciare dai quattro campioni annunciati da Lotito e mai arrivati alla Lazio. Forse è proprio lì l'origine del corto circuito, nel mercato che non c'è stato. Anzi, per certi aspetti è sembrato una burla, come nel caso di Saha.
Alla fine del girone d'andata la Lazio era l'anti-Juve, aveva la bellezza di 39 punti e aveva già realizzato 28 dei 40 gol totali. Bastava un piccolo sforzo, magari un paio di giocatori normali, o almeno rimettere in gruppo gli esiliati di Formello, giusto per coerenza rispetto alla scelta estiva di prendere Petkovic: se con Reja il tracollo c'è stato ad aprile, era preventivabile che con Petkovic, stessi giocatori ma più vecchi di un anno e maggiore dispendio energetico, il disastro sarebbe stato anticipato. E così è accaduto. Evidentemente il presidente o non ci ha creduto o non aveva soldi da spendere. Ma cambia poco. Ora la rivoluzione è inevitabile. Anche Petkovic, spesso accusato di essere uno 'yesman', davanti all'evidenza ha dovuto ammettere la pochezza delle risorse a sua disposizione. 'Per lottare a certi livelli serve una rosa ampia', ha detto dopo la Juve.
Fa strano che anche Cragnotti, acclamato dalla Nord, e Crespo, tra lunedì sera e ieri abbiano detto più o meno le stesse cose: 'Per vincere servono i campioni'. Per questo gennaio è considerato il mese nero della Lazio, l'opportunità di investire sul progetto è stata mancata per il terzo anni di fila. E ad Udine sarà di nuovo emergenza, non solo perché Cana è squalificato (è arrivata anche la multa da 30mila euro per cori razzisti e lo striscione contro Platini), Lulic è fuori e anche Ledesma in settimana dovrà fare esami sul ginocchio destro. Ma perché l'equilibrio fisico del gruppo è saltato, ogni allenamento si corre sul filo del rasoio.
(Corriere della Sera - Edizione Roma)