Marius Stankevicius non può e non deve essere il capro espiatorio della sconfitta annunciata e meritata della Lazio contro la Juventus. Il giocatore lituano ha fatto tutto quello che poteva, sbagliando sì, ma non più di altri compagni. La squadra ha dimostrato impegno e ce l'ha messa tutta, ma con una difesa rabberciata ed uno schiacciasassi davanti non era semplice. 

Bisogna chiedersi piuttosto il motivo per cui un giocatore che è rimasto fermo per 14 mesi si ritrovi a giocare da titolare contro i futuri Campioni d'Italia, quando in rosa ci sono dei giocatori, sotto contratto, pagati e fermi ai box per ripicche personali.

Con Cavanda e Diakitè magari il risultato sarebbe stato lo stesso, chi può dirlo, come sarebbe stato uguale il percorso biancoceleste nel girone di ritorno se ci fosse stato Zarate in attacco nel momento in cui Klose e Floccari erano infortunati, Saha fuori forma e Kozak bloccato in campionato e bomber di coppa. Ma il dubbio è lecito.

Stankevicius dunque non ha alcuna responsabilità sulla sconfitta di ieri: ce l'ha invece una società che non permette al proprio allenatore di utilizzare giocatori che, abili ed arruolabili, potrebbero essere utili in un momento di difficoltà. La formazione - è il grido dei tifosi dopo la debacle di ieri sera - deve farla Petkovic.