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    Lazio, cori antisemiti: club al lavoro per identificare gli autori. Annunciato in un comunicato esito positivo delle indagini

    Lazio, cori antisemiti: club al lavoro per identificare gli autori. Annunciato in un comunicato esito positivo delle indagini

    La Lazio collabora con le forze dell'ordine per identificare gli autori dei cori antisemiti durante il derby. Indagini in corso anche per trovare la persona che indossava la maglietta con la scritta Hitlerson. Come racconta questa mattina Il Messaggero, Lotito è stufo del danno di immagine ed economico (arriveranno oggi le decisioni del giudice sportivo e ci si aspettano multe salate, ndr) che ripetutamente viene arrecato alla società da questi comportamenti. Allo sdegno generale e ai messaggi di condanna rimbalzati ieri sui media si è unita anche gran parte del resto della tifoseria biancoceleste, estranea ai fatti. Sin dalla giornata di ieri il club si è messo a disposizione degli inquirenti per arrivare a colpire direttamente i singoli responsabili e comminare loro le sanzioni previste. La speranza è di scongiurare così la chiusura dell'intero settore della Curva Nord per la prossima gara casalinga.

    Nella mattinata di oggi è arrivato anche un comunicato ufficiale della società biancoceleste, che annuncia esiti positivi delle indagini svolte: "La Lazio è sempre stata in prima linea, in particolare con l’attuale presidenza, nel condannare pubblicamente, prevenire e reprimere senza riserve qualsiasi manifestazione o azione discriminatoria, razzista o antisemita. Le condanne della Società contro azioni di questo tipo, che nulla hanno a che fare con il tifo sano come viene rappresentato dalla Società, sono sempre state puntuali e mai generiche, supportate da iniziative specifiche volte a prevenire e combattere tali fenomeni. La Lazio si dissocia da qualsiasi comportamento di questo tipo, illegale e anacronistico, essendo innanzitutto parte lesa da tali comportamenti.
    L’ignoranza, l’inciviltà e la superficialità di molti hanno diffuso negli stadi d’Italia e non solo un germe pericoloso, indotto da pochissimi: molti replicano comportamenti di cui non conoscono neppure il significato e la portata. Siamo stati spesso i primi e gli unici ad intervenire, denunciando pubblicamente, chiedendo collaborazione alle forze dell’ordine per la repressione e attivando iniziative di carattere educativo. Abbiamo cercato di evitare, isolare e contrastare questi fenomeni. Continueremo a farlo senza esitazioni, per difendere in Italia e all’estero l’immagine della Società, che è anche Ente Morale e non ha mai avuto nulla a che fare con queste azioni. La Lazio si ispira a valori opposti: inclusione, sportività e rispetto di tutti.
    Anche in questo caso abbiamo messo in campo già prima e durante la partita di domenica scorsa Lazio-Roma la nostra organizzazione per la sicurezza, presieduta dal Prefetto Nicolò D’Angelo, già vicecapo della Polizia, per applicare severamente il codice etico, individuare i responsabili, inibirne l’accesso allo stadio e costituendoci parte civile per il risarcimento dei danni provocati. Nelle prossime ore comunicheremo gli esiti, già positivi, della nostra attività, confidando sulla fattiva collaborazione delle istituzioni preposte alla salvaguardia delle regole democratiche".

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