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    Lazio, contro il Napoli gli abbonati della Curva potranno esserci anche se squalificati: ecco come

    Lazio, contro il Napoli gli abbonati della Curva potranno esserci anche se squalificati: ecco come

    • Tommaso Fefè
    La Lazio punta a riempire l'Olimpico domenica per la sfida al Napoli, nonostante la squalifica della curva e dei distinti. Ieri il club ha visto respinto il ricorso contro la decisione di chiudere parte dello stadio a seguito degli episodi di razzismo verso Lukaku durante il derby di Coppa Italia. Una decisione che priverà i biancocelesti di circa 20mila spettatori; ma la società ha un piano per arrivare a sfondare comunque quota 40mila presenti, riempiendo tutto il resto dell'impianto (circa 2500 gli ospiti sostenitori dei partenopei previsti). I tifosi abbonati in quei settori potranno infatti comunque acquistare un biglietto per le tribune, con una minima maggiorazione, come indicato nel comunicato apparso ieri sera sul sito ufficiale biancoceleste.

    TUTTO REGOLARE - Non si tratta di una scappatoia per aggirare la sentenza, ma di una norma precisa prevista dal contratto sottoscritto dai tifosi al momento dell'acquisto dell'abbonamento. Nei vari capitolati delle condizioni di servizio si legge infatti che "In caso di eventuali riduzioni parziali di capienza dell’impianto e/o chiusure di settori disposti per legge, regolamenti o provvedimento di autorità pubbliche o sportive (inclusi, tra queste, gli organi di giustizia sportiva), l’Abbonato potrà assistere comunque all’incontro utilizzando un tagliando sostitutivo valido per assistere alla partita in altro stadio in settore analogo a quello dell’Abbonamento o superiore messo a disposizione della Società". Sono fatti salvi in generale i casi in cui la condotta contraria alle norme sia ascrivibile ai singoli che abbiano concorso alla responsabilità del club. Ma non è questa la fattispecie; non ci sono infatti singoli individui indicati come colpevoli di quei  comportamenti, pur sempre deprecabili e da condannare, come anche la Lazio ha in diverse occasioni ribadito. Il rapporto dei rappresentanti della Procura federale presenti durante la stracittadina parlavano infatti genericamente di un “90% dei 16000 presenti”. Stime peraltro contestate dal club biancoceleste, nella propria tesi difensiva.

    GIUSTIZIA SOMMARIA - Diverse ieri pomeriggio erano state le lamentele da parte di chi riteneva di essere vittima di un provvedimento di giustizia sommaria. La gara contro la Roma del 10 gennaio scorso era in una competizione diversa dalla Serie A, quindi i biglietti negli spicchi dell’Olimpico oggetto della sanzione potevano esser acquistati da chiunque e non solo da chi abitualmente in campionato si trova lì. Lo stesso club, benché consapevole della difficoltà di vedersi annullato il provvedimento, puntava almeno a una riduzione della pena, visto che – ha sostenuto l’avvocato Gian Michele Gentile, legale della società - “L’arbitro Orsato aveva interrotto la gara e richiesto di fare l’annuncio all’altoparlante dopo aver ravvisato un raggio laser nei confronti di Dybala. Aveva già preso tanti provvedimenti disciplinari e fatto fermare la partita per la bottiglietta che ha colpito Bove. Ha scritto tutto nel dettaglio nel proprio referto, ma degli episodi di razzismo non ha riportato nulla. Il quarto uomo non ha sentito nulla. E c’è anche una dichiarazione del questore di Roma che dichiara che nessuno dei poliziotti ha riscontrato alcunché. Lo stesso Lukaku, che è uno che ha sempre, giustamente, fatto notare agli arbitri questo genere di comportamenti, non ha detto assolutamente nulla”. Niente da fare. Il tribunale d'appello è stato irremovibile e ha confermato in toto la squalifica. Ma la punizione a quanto pare, non è così rigida come appare, visto che può essere comunque alleviata da altre norme. Summus ius, summa iniuria.

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