Lazio: Chinaglia torna da Maestrelli
Tommaso Maestrelli e Giorgio Chinaglia, il mister dello scudetto e il numero 9 per eccellenza, torneranno di nuovo a stare vicini. Per Giorgione il 'Maestro' è stato un padre, non solo un allenatore: solo lui sapeva domare il forte carattere del bomber biancoceleste. La salma di Long John ora verrà trasportata a Roma e traslata all'interno della cappella della Famiglia Maestrelli, nel cimitero di Prima Porta.
(M.A.)
RASSEGNA STAMPA:
Il primo, grande, riavvicinamento, c’era stato il 7 aprile scorso: Lazio-Napoli all’Olimpico, Giorgio Chinaglia scomparso sei giorni prima, il figlio George Jr in tribuna, i suoi ex compagni in curva, una serata di ricordi da brividi. E quel gol in rovesciata di Mauri che sembrò tanto un segno del destino. Presto ci sarà anche il riavvicinamento definitivo: nei primi giorni di novembre, la salma di Chinaglia sarà traslata dal cimitero di Naples, in Florida, a quello di Prima Porta, a Roma. Ma non in una tomba qualsiasi: in quella della famiglia Maestrelli, dove riposa Tommaso, «Il Maestro», allenatore della Lazio scudettata del 1974.
Volontà - Il desiderio di riportare Chinaglia a Roma, la famiglia l’aveva già espresso pochi giorni dopo la morte di Long John: ora, espletate tutte le pratiche burocratiche — come confermato da una lettera inviata dalla prima moglie di Chinaglia, Connie Eruzione, all’avvocato Roberto Ruggiero, che ha seguito l’iter in Italia —, la volontà dei familiari si è avverata, e con essa quella dei laziali. «Mi fa piacere pensare che un tifoso possa recarsi a fare una preghiera per Giorgio e, insieme, per mio padre — dice il figlio di Maestrelli, Massimo —. Le pratiche sono state svolte da altre persone, io ho solo dato la disponibilità della cappella».
I compagni storici - Per tutti i protagonisti di quella Lazio, ritrovare il proprio bomber è un’emozione unica: «Tornare a Roma era il sogno di Giorgio — dice Felice Pulici —. Sarebbe voluto tornare da vivo, ma anche così potrà sentire la nostra vicinanza e quella dei tifosi, che anche di recente hanno dimostrato tutto il loro affetto. Chinaglia e Maestrelli sono due icone incancellabili della storia della Lazio: averle una accanto all’altra è magnifico». Di quella squadra, Pulici era il portiere, Pino Wilson il capitano: «È stato bruttissimo non poterlo riabbracciare, siamo tutti felici di poterlo omaggiare così. Ci ritroveremo dopo 40 anni, con lo stesso spirito che ci farà ricordare i vecchi tempi». Pochi giorni dopo il rientro di Chinaglia ci sarà il derby: chissà che anche la squadra non abbia pronto il regalo…
(Gazzetta dello Sport)