Lazio, Cavanda:| 'Pronti a trattare'
Continua a far discutere in casa Lazio il nodo legato al rinnovo contrattuale di Luis Pedro Cavanda. Dopo Modibo Diakitè fuori rosa, la storia si ripete. Muro contro muro, il presidente Lotito da una parte e l'entourage del difensore dall'altra. E il belga angolano escluso, e non per scelta tecnica ormai è chiaro, dal progetto di Vladimir Petkovic. Le divergenze economiche a fermare la scelta del rinnovo con il club biancoceleste, la delusione per il comportamento del ragazzo a chiudere le porte da parte della società. Deve scusarsi e firmare il rinnovo per essere reintegrato, questa l'ultima notizia a circolare nell'etere romano. Come in ogni soap opera che si rispetti, gli intrecci si intrecciano sempre più col passare dei giorni, le voci si rincorrono e la verità si allontana da quella raccontata: "A me nessuno della Lazio ha comunicato che il giocatore deve scusarsi per essere reintegrato. E mi sembra strano che una testata giornalistica ne sappia più di me. Ma al di là di questo, nel mio modo di pensare, scusarsi è un atto di educazione e non di debolezza, e qualora avessi avuto un comportamento sbagliato non avrei problemi a farlo. Ma io ho solo difeso gli interessi del mio assistito, quindi credo che le scuse non siano dovute", questa la verità dell'agente di Cavanda, Ulisse Savini, intervenuto in esclusiva ai microfoni de Lalaziosiamonoi.it.
PORTA SOCCHIUSA - L'esclusione del difensore dalla rosa coincide con l'incontro avvenuto tra la dirigenza capitolina e il suo entourage. Il rifiuto della proposta economica, ritenuta insufficiente, poi il silenzio e il muro contro muro. La speranza però non è mai vana, Cavanda non ha chiuso la porta alla Lazio e la stessa società - da parte sua - spera che il giocatore possa rivalutare l'offerta di rinnovo. Dello stesso avviso, ma in termini di rinegoziazione, il suo procuratore Savini: "Ho incontrato il presidente Lotito il 7 febbraio, rifiutando l'offerta contrattuale, a seguito dell'incontro il ragazzo è stato messo fuori rosa. Io rimango disponibile a una trattativa che si svolga su basi diverse, al contrario ci guarderemo intorno cercando con la Lazio una soluzione soddisfacente a livello economico per entrambi". Il presidente biancoceleste fa leva per smuovere le corde del difensore a un ripensamento, a un accordo trovato con il suo precedente procuratore e accettato dallo stesso Cavanda. Eppure non fu mai firmato il rinnovo contrattuale su quelle basi, eppure le intenzioni del belga angolano sembrano rimanere ferme sulle posizioni attuali: "La decisione finale spetta sempre al giocatore e mi sembra difficile pensare che il precedente agente abbia accettato un accordo non condiviso da Cavanda. So per certo che Luis non ha mai dato l'ok", continua Savini.
FUTURO - Ridiscutere le basi dell'offerta, questa la porta socchiusa di Cavanda. Il patron della Lazio si è sempre detto deciso, le ultime sue dichiarazioni non sembrano lasciare spazio a ripensamenti. Ma si sa, l'arte del compromesso è sintomo di intelligenza. Un passo indietro da entrambe le parti, orgoglio in un angolo, potrebbe stravolgere una storia che sembra destinata a trasformarsi nel 'Diakitè-bis'. I margini per cambiare il finale non mancano, il contratto di Cavanda scade nel 2014 ma sicuramente le società capitolina non ha alcuna intenzione di perdere il difensore a parametro zero. Guardarsi attorno in attesa di un'epifania che riscriva gli eventi l'unica possibilità:"Cerchiamo una soluzione estera, l'Italia adesso non la stiamo considerando. Credo che la Premier League resti per noi un obiettivo, l'Inter non l'abbiamo mai sentita e non credo che abbia necessità in quel ruolo". La Milano sponda nerazzura era l'ultima indiscrezione trapelata, il Napoli - che già sogna Diakitè - l'altra piazza a corteggiarlo.Eppure sono le sirene inglesi quelle che più ammaliano Cavanda. La testa però è ancora alla Lazio, nessun rammarico ma solo professionalità nonostante gli allenamenti con gli altri fuorirosa, da Zàrate a Foggia allo stesso Diakitè. La speranza dell'happy ending non tramonta: "Luis è molto dispiaciuto ma consapevole che questa situazione è dovuta a fattori non condivisibili. Spera che il tutto si risolva nel modo migliore, intanto continua ad allenarsi con continuità e professionalità, nella speranza che Petkovic lo richiami".
CAPITOLO DIAKITE' - Storia dal finale già scritto invece per l'altro assistito di Savini,Modibo Diakitè. La scadenza contrattuale si avvicina a passi inesorabili, il destino lontano dalla Lazio ormai è segnato. Resta l'incognita sul futuro del difensore francese, che sembra parlare più Belpaese. Tanti i club che hanno messo gli occhi sul centrale biancoceleste, ancor più ingolositi da un affare no cost. Napoli, Juventus, club inglesi. Ma anche una squadra italiana 'a sorpresa' ci starebbe facendo un pensierino, pronta a rinforzare e ringiovanire il proprio pacchetto arretrato. Magari al Nord, direzione Milano, sponda rossonera: "Diakitè? La prossima settimana incontrerò le varie società interessate e valuteremo la soluzione migliore con calma insieme al ragazzo".