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Lazio, Baroni in pole per il dopo Tudor. Ma occhio alle sorprese
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È Marco Baroni il prescelto dalla Lazio per il dopo Tudor. Non il profilo preferito dalla piazza, ma quello che la società reputa tra i più adatti per il progetto tecnico di rinnovamento e per dare il via a un nuovo ciclo. Il casting biancoceleste per la successione in panchina con tutta probabilità si chiuderà oggi con un incontro decisivo tra le parti. I colpi di scena però sono sempre dietro l'angolo e finché non ci sarà ufficialità restano da tenere in considerazione anche le altre candidature, al momento sullo sfondo.
PRECEDENZA - Baroni è reduce da una salvezza insperata con il Verona, dopo che a metà stagione la squadra allestita in estate era stata sostanzialmente smantellata. Tanti i calciatori valorizzati in questi mesi, a cominciare da Noslin (desiderio di mercato proprio della Lazio) e Suslov, ma anche il terzino belga-camerunense Tchatchoua, in prestito dallo Charleroi, è stato tra le migliori sorprese della seconda parte di stagione degli scaligeri. Monza e Cagliari avrebbero voluto puntare l'anno prossimo sul tecnico fiorentino, che però, ricevuta la notizia dell'interesse dei biancocelesti ha messo tutto in standby per dare precedenza a quello che sarebbe eventualmente un salto in avanti nella sua carriera.
SORPRESE - Dalla Francia però assicurano che la Lazio sia una seria concorrente del Marsiglia per Sergio Conceiçao. L'allenatore portoghese, nonché ex giocatore dell'epoca d'oro laziale di fine anni '90 e per questo amatissimo dalla tifoseria, non ha ancora chiuso la trattativa con i francesi. Anzi, ci sarebbe addirittura stata una frenata nelle ultime ore proprio legata a un suo possibile ritorno nella capitale per sedersi sulla panchina biancoceleste. Sfumata sul nascere invece la suggestione Allegri. Lotito smentisce di averlo sentito al telefono ieri. Vero o no, il contatto tra i due non ha comunque avuto un seguito. Troppo alti i costi da sostenere per ingaggiarlo e, soprattutto, per soddisfarne le richieste tecniche. Complicato anche immaginare un possibile ritorno di Sarri. I buoni rapporti, al di là delle divergenze di vedute sul valore dei giocatori, con cui si è lasciato con il patron biancoceleste non bastano per impostare un nuovo percorso lavorativo. Servono garanzie nella gestione dello spogliatoio e nelle scelte da fare per sviluppare il progetto di rifondazione della squadra. Non sono state invece mai battute concretamente le piste che portavano a Klose e Sousa.