Sembra schiarirsi all'improvviso il futuro di Marco Baroni con la Lazio. Dopo le voci, mai confermate in realtà, di un suo possibile esonero e quelle, arrivate invece dalla dirigenza del club, di una panchina in bilico in estate, la notizia di oggi è che il tecnico biancoceleste sarebbe in realtà in procinto di firmare un prolungamento di contratto fino al 2027. L'ex Hellas Verona rimarrebbe quindi saldamente alla guida della squadra per portare a termine il progetto che la società ha in mente in un ciclo sportivo di circa 2-3 anni.

DALL'ENTUSIASMO AI DUBBI - Arrivato nello scetticismo generale, con un curriculum vitae fatto di lotte per la salvezza e campionati di Serie B e C, Baroni incassa in realtà da subito l'affetto della piazza per questa nuova sfida. Tra estate e autunno l'avvio della stagione della Lazio è più che positivo sia in campionato, sia in Europa League; al punto che, a inizio dicembre, la squadra è in testa al girone europeo e incalza persino la vetta della classifica della Serie A, dopo aver anche eliminato il Napoli dalla Coppa Italia. Poi è arrivato l'inverno. Acciacchi e squalifiche riducono le forze a disposizione del mister. Il ko per 6-0 in casa contro l'Inter (peggior sconfitta interna della storia della Lazio da quando il campionato è a girone unico), il derby d'andata perso e un gioco di squadra che non incanta più come nel girone d'andata, fanno crescere il malcontento e le prime critiche verso Baroni.
COSA NON CONVINCE - I dubbi della piazza riguardano la reale capacità del tecnico di gestire le pressioni e le difficoltà di trovarsi per la prima volta in carriera a lottare a livelli medio-alti. La società - e questo è il nodo su cui nelle ultime settimane sono nati i maggiori equivoci - dal canto suo da un certo punto della stagione in poi non è stata più pienamente soddisfatta della gestione della rosa del tecnico. I nuovi acquisti di gennaio sono stati impiegati col contagocce (Provstgaard non ha nemmeno ancora esordito). E i risultati e le prestazioni in netto calo (una sola vittoria in casa nelle ultime otto partite di campionato), hanno indotto dei dubbi anche in Lotito e Fabiani.

FIDUCIA RINNOVATA - Dei recenti risultati deludenti comunque la società non incolpa solo il tecnico, ma anche i giocatori. Per questo in settimana, ma anche nelle precedenti, durante la sosta, ci sono stati diversi colloqui a Formello, col mister e poi anche con i giocatori. Fino ad arrivare a ieri, a due giorni dalla trasferta di Bergamo contro l'Atalanta, che aprirà una sequenza di 4 gare ravvicinate con la stracittadina di domenica 10 aprile in mezzo all'andata e il ritorno col Bodo/Glimt. Baroni, la squadra e la dirigenza del club hanno avuto un confronto e al tecnico è stata ribadita da presidente e ds la piena fiducia e l'intenzione di andare avanti con lui anche per il futuro. Un incontro per mettere tutto nero su bianco e prolungare l'attuale accordo (in scadenza nel 2026) fino al 2027 potrebbe andare in scena già dalle prossime settimane. In ogni caso, questo non cambia l'aspettativa della società e della piazza che pretendono un finale di stagione in crescendo rispetto alle recenti uscite. La Lazio è ancora in lotta in campionato per un piazzamento in Europa l'anno prossimo e questa è una condizione essenziale per portare avanti al meglio il progetto tecnico. C'è poi l'attuale Europa League da onorare fino alla fine, a prescindere da quale sarà il risultato finale. Nessuno pretende la coppa ad ogni costo insomma, ma ora  che la fiducia è stata confermata tanto la dirigenza quanto i tifosi si aspettano una risposta sul campo: passi falsi come il tracollo di Bologna non saranno più ammessi. L'obiettivo è chiudere al meglio la stagione per arrivare a giugno a fare quei conti, cui si riferivano Fabiani e Lotito in recenti dichiarazioni, con la maggior serenità possibile.
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