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Lautaro: "Mai dubitato un secondo dell'Inter, fin dal primo momento"
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"Il 4 luglio 2018 è stata una giornata molto, molto speciale, arrivare in un club come l'Inter è stato bellissimo, un sogno. Ho lavorato tantissimo in Argentina, assieme alla mia famiglia, per realizzare il sogno di andare in Europa. Non ho dubitato un secondo sull'Inter, sin dal primo giorno che si sono interessati a me. Ho cambiato Paese e cultura, ringrazio l'Inter perché mi è stata molto vicina. I tifosi mi hanno dimostrato affetto dal primo momento, io sono arrivato qua giovane. Mi sono sentito subito a casa, tutti si sono messi a disposizione per farmi sentire bene. Io tengo tanto alla famiglia, mia madre soffre il fatto che io sono lontano di casa, ma quando ha visto tutto l'amore che ho ricevuto era più tranquilla. Agustina? Ci siamo conosciuti prima del mio trasferimento, alla fine è rimasta con me perché ci siamo innamorati. Siamo felici di aver formato la nostra famiglia".
IL GOAL CONTRO L'ATLETICO IN AMICHEVOLE - "E' un gol che mi ha aiutato tanto perché era la seconda amichevole estiva, ma la prima vera con i tifosi allo stadio. Mi ha dato fiducia, ho detto a tutti 'sono arrivato'. E' stato un bel gesto tecnico, era l'unico modo per segnare. In allenamento avevo fatto un gol simile, quindi non è casualità".
IL PRIMO GOL IN SERIE A - "Mi ricordo il boato di San Siro. Giocavo poco in quel periodo, ogni volta che entravo volevo segnare. In quella partita iniziai titolare, è una cosa che ricorderò per sempre. E' stato l'inizio del cammino con questa maglia e con questi tifosi fantastici. Essere arrivato in testa alla classifica dei marcatori stranieri della storia del club vuol dire tanto per me e per tutti gli argentini. Sono molto felice perché ho lavorato duro, significa che ho fatto bene".
INTER-NAPOLI 1-0 - "Era un big match, al 90esimo, è stato importante segnare. Mi ricordo come se fosse ieri perché era un periodo difficile a livello di squadra. E' stato uno dei primi gol pesanti che ho fatto, durante l'esultanza ho spaccato la bandierina perché il gol non arrivava. Lavoravo con lo psicologo in passato, ma ora ho mollato perché esco dai momenti difficili grazie alla famiglia".
IL PRIMO DERBY - "Non si scorda mai perché significava tanto, giocavamo fuori casa. Per lo spogliatoio non era un momento facile, in quella gara è uscito il gruppo. Abbiamo giocato come si deve dal 1', ho fatto l'assist per Vecino alla prima palla toccata. Poi ho fatto gol su rigore, l'ho voluto calciare ed è stato bellissimo. Segnare è sempre bello, ma nel derby ha un sapore speciale per tutto quello che significa in città. Secondo me è più bello segnare in un derby, in Italia come in Argentina. Nei due Paesi si vive la cosa in maniera simile, i tifosi sono caldi e gli stadi sono sempre pieni".
IL GOAL AL CAMP NOU - "Era appena iniziata la partita, ci eravamo preparati bene. Nel primo tempo abbiamo lasciato una bella immagine a livello difensivo e offensivo, avremmo meritato di fare più gol. Quando ho segnato al Barcellona l'umore è salito.
LA FAMIGLIA - "Mio padre mi ha trasmesso la passione per il calcio, mia nonna è stata la prima calciatrice di Bahia Blanca, vengo da una famiglia di sportivi. Questo è il mio segreto. La cosa che mi lega più a mia nonna è che mi accompagnava sempre lei alle partite, mi riempie di orgoglio questa cosa".
Commenti
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Giusto! I clown solo al cilco possono esibirsi! CVD