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    L’Argentina pazza di Nico Paz: il no alla Spagna, il padre al Mondiale e gli elogi di Messi e Scaloni, è nata una stella

    L’Argentina pazza di Nico Paz: il no alla Spagna, il padre al Mondiale e gli elogi di Messi e Scaloni, è nata una stella

    • Redazione CM
    L’Argentina calcistica è già ai piedi di Nico Paz: sono bastati pochi minuti in campo per il giocatore del Como per conquistare la tifoseria dei campioni del mondo in carica, già pazzi del loro nuovo campioncino. Il gioco di parole è fin troppo facile ma rappresenta alla perfezione l’innamoramento istantaneo dei tifosi della Seleccion per l’ex Real Madrid che ha debuttato nella notte scorsa con la maglia che indossavano anche Messi e compagni.

    L'EXPLOIT - Vestendo la numero 18, il ventenne è entrato al posto di Lautaro Martinez (in gol) quando mancavano 27 minuti al triplice fischio eppure gli sono bastati per mettere in campo tutto il suo talento ed entrare nel tabellino del 6 a 0 con cui i suoi hanno battuto la Bolivia. La gara era valida per le qualificazioni ai Mondiali 2026 che stanno diventando sempre più una formalità per la squadra di Scaloni. Paz ci ha messo il suo zampino regalando un assist a Messi che, anche grazie a lui, ha chiuso l’ennesima tripletta in carriera. Con l’Argentina Paz aveva giocato già il Sudamericano Sub 20, prima che il Real gli impedisse di essere chiamato per il Mondiale di categoria e per le Olimpiadi. Con i Blancos – che ancora lo seguono passo dopo passo e puntano a riportarlo presto a casa - ha giocato otto gare, di cui 3 in Champions League. Ancelotti lo inserì anche in una sfida al Napoli, nella quale segnò nel finale.

    GLI ELOGI - Per una volta dunque Messi ha dovuto dividere i riflettori con il suo collega, più giovane di lui di ben 17 anni. Da vero capitano, leader e riferimento, si è fermato ai microfoni dei giornalisti argentini e ha incensato il giocatore del Como. “Nico è un ragazzo fantastico, ha tante qualità e capisce perfettamente il gioco. Ha una testa impressionante e lavora con un allenatore mio amico (Cesc Fabregas) che lo farà crescere ancora molto. Spero che continui così e che lo faccia anche con noi". Nel post gara, Nico dal canto suo ha detto: "Senza dubbio è stato uno dei giorni più belli della mia vita, non potevo credere a quello stava succedendo. Sono molto felice. È stata una sensazione incredibile. Anche per mio padre è stato un sogno, gli ho regalato la maglia, era più emozionato di me. Cosa mi ha detto Scaloni prima di entrare? Di muovermi senza palla, di divertirmi, di dimenticare la posizione da tenere in campo, ricevere la palla e pensare a giocare. Poi si è congratulato con me per tutto. Leo poi è una grande persona, mi ha dato tanti consigli e in campo mi ha fatto sentire molto a mio agio, mi ha aiutato a posizionarmi e lo ringrazio tantissimo". Non potevano mancare anche gli elogi di Scaloni: "Ho giocato con il padre e anche lui come me sarà contento dell'esordio del figlio. Ci ha dato e darà un grande contributo perché gioca bene, sa cosa fare con la palla, sa associarsi e fa gol. È un bravo giocatore e un bravo ragazzo. Contribuirà ancora, ma poco a poco". Bastone e carota, per non fargli montare troppo la testa.

    LA CARRIERA E LA NAZIONALE - Paz è nato fuori dall’Argentina, in Spagna, a Tenerife. È un classe 2004 e si è formato nelle giovanili del Real Madrid. In patria insomma l’hanno visto poco e, quando è apparso nella sfida alla Bolivia, è stata come un’epifania. Lo celebrano tutti oggi dal Clarin a TyC Sports, in Argentina con orgoglio e in Spagna con rammarico. Avrebbe potuto infatti giocare anche per le Furie Rosse ma ha optato per il Paese del padre, che lo ha di fatti blindato. Scaloni infatti ha anticipato De La Fuente e lo ha convocato appena possibile, grazie anche agli infortuni di Dybala e Nico Gonzalez. Con altre due presenze, che arrivino in gare ufficiali o in amichevoli, nessun’altra nazionale potrà convocarlo e, pur se il giocatore dovesse cambiare idea, gli spagnoli potrebbero farlo, aspettando però almeno tre anni. Il ragazzo aveva motivato così la sua scelta, in un’intervista a Dsports: “Amo entrambi i Paesi ma alla fine ho scelto quello che più mi rappresenta per come vive il calcio e per mio padre. Per me è un orgoglio poter seguire le sue orme”. Il trequartista mancino è figlio d’arte ed è il settimo che arriva a giocare per l’Argentina seguendo le orme del padre, Pablo Paz. Suo papà è partito dal Newell's, passando per il Banfield fino ad arrivare in Europa dove ha vestito le maglie di Tenerife, Everton e Valladolid. Difensore, fu convocato dal ct Passarella, vinse l’argento alle Olimpiadi di Atlanta nel 1996 e partecipò anche ai Mondiali in Francia nel 1998.

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    Utente vxl 790119
    Utente vxl 790119

    Al Milan non giocherebbe… sarebbe chiuso da okafor!

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