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Romano: Lamela, fra la Juve e Sabatini
I RADAR DELLA JUVE – Eppure, nelle idee di Marotta e Paratici anche per il futuro il nome di Lamela non è mai bocciato. L’argentino classe ’92 scuola River Plate è molto gradito: fantasia, rapidità, dribbling e quelle giocate che a chi ‘comanda’ nella Juventus non dispiacciono affatto. Per questo è sempre un identikit da tenere come valido anche per le prossime finestre di mercato, specialmente se la Juve dovesse andar dritta come idea su un 4-3-3 con esterni offensivi puri, vedi la notte di Manchester e questo Cuadrado che ad oggi è partito più che forte. Perché Lamela è un’opportunità, si prende in prestito (molto oneroso) con riscatto già fissato e ha tanta voglia di tornare in Italia. Al Tottenham ha sempre meno spazio, se non da subentrante. Se e quando la Juve cercherà un’ala attenzione ai radar sul Coco.
LA ‘MALATTIA’ DI SABATINI – C’è un però. Rappresentato da Walter Sabatini, direttore sportivo della Roma, innamorato perdutamente di Lamela dai tempi del River con Almeyda allenatore. Nella Capitale lo ha portato rischiando, poi coccolato, difeso nei momenti difficili, applaudito da eroe e venduto – per necessità – da pepita vera. Adesso, riprenderlo quasi alla metà rischia di essere un affare. Per questo negli ultimi giorni di mercato Sabatini ha visto Pablo Sabbag, agente di Erik e amico fraterno del papà di Lamela, pensando alla pazza idea prima che facesse marcia indietro sulla cessione di Iturbe al Genoa. Una tentazione durata poche ore, ma un’ossessione vera e propria sul mercato; perché Walter Sabatini da anni ha la promessa di sapere tutto, ma proprio ogni movimento sul fronte Lamela. Come un ex fidanzato comunque ancora geloso, romanticherie firmate WS. Un suo occhio sul futuro di Lamela, ovunque sia, ci sarà sempre. Dolce ossessione, un posto nel cuore di Walter per il Coco non mancherà mai. E nella Roma? O nella Juve? Chissà. Ma l’Italia è ancora nel suo destino.
Fabrizio Romano