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    La vertiginosa ascesa di Solak, dalla Serbia all'acquisto del Southampton, fra calcio, politica di destra e inchieste

    La vertiginosa ascesa di Solak, dalla Serbia all'acquisto del Southampton, fra calcio, politica di destra e inchieste

    • Pippo Russo
      Pippo Russo
    Comprare un club di Premier League anche per legittimare la propria leadership politico-economica in patria. È una storia particolare quella del nuovo proprietario straniero approdato in Premier League. Si tratta del serbo Dragan Śolak, magnate della comunicazione a capo dello United Group, società fondata nel 2000 come piccolo operatore via cavo e rapidamente ascesa al rango di leader dell'Europa sud-orientale. Una crescita talmente vertiginosa da richiamare l'attenzione degli analisti, incuriositi da questo soggetto capace di collezionare 100 acquisizioni in giro per l'Europa dell'est durante l'ultimo ventennio. La scalata di Śolak alla proprietà del Southampton, oltre a allargare la lista delle nazionalità dei proprietari di club in Premier, segna un passaggio i cui riflessi sul piano della politica interna serba non possono essere messi in subordi. Perché in Serbia mister Śolak è un personaggio divisivo. E già metterla in questi termini rischia di essere un eufemismo.

    L'alleanza con Ankersen – La scalata del magnate serbo al Southampton e l'impostazione tracciata dalla nuova proprietà per il club sono delineate in modo chiaro. Śolak ha comprato per 100 milioni di sterline il pacchetto azionario del 80% dal businessman cinese Gao Jisheng, entrando così da proprietario di club in una lega delle cui gare cui detiene i diritti di trasmissione televisiva per la Serbia. Per l'acquisizione dei Saints è stato utilizzato il veicolo Sport Republic, una società specializzata nel ramo sport & entertainment con sede a Londra di cui Śolak è finanziatore. La cabina di comando di Sport Republic è formato da Henri Kraft e Rasmus Ankersen. Quest'ultimo è stato direttore del dipartimento calcio del Brentford, carica da cui si è dimesso nello scorso mese di dicembre, e presidente operativo dei danesi di Midtjylland. Come questo team intenderà sviluppate il progetto calcistico, lo scopriremo probabilmente già durante questa finestra di calciomercato invernale. Negli anni recenti il Southampton è stato protagonista di campagne di trasferimento molto vivaci, sia in entrata che in uscita. Sarà da vedere se da qui in poi verrà data attenzione a un'area molto florida del calciomercato come quella slava.

    Le polemiche politiche in patria – Per Śolak l'acquisizione di un club iscritto al principale campionato del calcio globale è anche un gran colpo in termini propagandistici e d'immagine. Sul piano internazionale il magnate serbo entra a far parte di un'élite, quella dei proprietari di Premier, che conferisce altissimi gradi di visibilità e prestigio. Ma è soprattutto sul piano interno che la mossa troverà un riscontro importante. Perché nel suo paese Śolak è da anni al centro di uno scontro molto duro, condotto a colpi di inchieste giornalistiche e querele, che vede mobilitati contro di lui i media filo-governativi. Questi lo accusano di usare i suoi media per attaccare in modo sistematico il governo socialista e il presidente Aleksandar Vucic, oltreché di essere troppo vicino al leader dell'opposizione di destra Dragan Djilas, ex sindaco di Belgrado e ex presidente della federazione basket serba. Gli archivi web delle testate serbe di entrambi gli orientamenti politici traboccano di articoli dai toni estremi a proposito di Śolak, delle sue amicizie e inimicizie politiche e della trasparenza dei suoi affari. L'acquisizione del Southampton impatta fortemente sul profilo pubblico del magnate e sul racconto che ne verrà fatto. Di sicuro, da oggi in poi anche la Premier League diventerà oggetto di contrapposizione politica in Serbia.

    @pippoevai

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