La verità sul patto tra De Laurentiis e gli ultras del Napoli: il Ministro Piantedosi ha voluto l'incontro
Un incontro incoraggiato ed organizzato dalle più alte cariche cittadine e caldeggiato in prima persona pure dal Ministro dell'Interno Piantedosi. Tra il presidente del Napoli De Laurentiis e i rappresentanti del tifo organizzato è scoppiata improvvisamente la pace, dopo mesi ad altissima tensione ed alcuni recenti episodi particolarmente eclatanti, come la protesta messa in atto in occasione della partita di campionato contro il Milan dello scorso 2 aprile e l'assegnazione di una scorta al patron del club azzurro per i ripetuti episodi di minacce subiti negli ultimissimi tempi. Per queste ragioni l'incontro andato in scena nella giornata di ieri, immortalato con tanto di foto e tweet dello stesso De Laurentiis a suggellare la ritrovata tregua a due giorni dalla decisiva sfida di Champions League contro i rossoneri fa effetto.
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IL RUOLO DELLA POLITICA - Ma la vicenda si arricchisce in queste ore di dettagli piuttosto inquietanti, perché secondo le ricostruzioni di diversi organi di stampa, dietro l'organizzazione di questo incontro in cui De Laurentiis e i capi ultras del Napoli hanno potuto scambiarsi le rispettive opinioni sui temi che avevano creato lo scontro si sono mosse figure estremamente importanti sotto il profilo istituzionale. Sono stati infatti il sindaco Manfredi, il Prefetto Palomba ed il Questore Giuliano a creare le condizioni affinché le parti si venissero incontro per trovare punti di convergenza e stemperare un clima di tensione che avrebbe potuto avere ripercussioni sul piano dell'ordine pubblico in vista dell'organizzazione della festa per lo scudetto che il Napoli si appresta a festeggiare.
LE NUOVE CONDIZIONI - Ma c'è di più. Secondo Il Corriere della Sera, lo stesso Ministro dell'Interno Piantedosi si sarebbe attivato personalmente, partecipando al summit in presenze delle autorità cittadine e dello stesso De Laurentiis per pianificare l'incontro con gli esponenti delle frange più estreme del tifo napoletano. Sono state create le condizioni per giungere ad un compromesso reciproco, tale per cui gli ultras si sono detti disposti a rispettare il regolamento d’uso dello stadio e quindi a fare quanto necessario per portare al "Maradona" i propri striscioni e i propri tamburi, mentre De Laurentiis ha aperto alla possibilità di tornare indietro sull’obbligo di fidelity card per l’acquisto dei biglietti delle partite casalinghe (che aveva in pratica estromesso i tifosi “non tesserati” dallo stadio) e si è detto aperto al dialogo anche sull’organizzazione delle trasferte e di quella che sarà la celebrazione del terzo scudetto della storia del Napoli, che probabilmente coinvolgerà anche i gruppi del tifo partenopeo".
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IL RUOLO DELLA POLITICA - Ma la vicenda si arricchisce in queste ore di dettagli piuttosto inquietanti, perché secondo le ricostruzioni di diversi organi di stampa, dietro l'organizzazione di questo incontro in cui De Laurentiis e i capi ultras del Napoli hanno potuto scambiarsi le rispettive opinioni sui temi che avevano creato lo scontro si sono mosse figure estremamente importanti sotto il profilo istituzionale. Sono stati infatti il sindaco Manfredi, il Prefetto Palomba ed il Questore Giuliano a creare le condizioni affinché le parti si venissero incontro per trovare punti di convergenza e stemperare un clima di tensione che avrebbe potuto avere ripercussioni sul piano dell'ordine pubblico in vista dell'organizzazione della festa per lo scudetto che il Napoli si appresta a festeggiare.
LE NUOVE CONDIZIONI - Ma c'è di più. Secondo Il Corriere della Sera, lo stesso Ministro dell'Interno Piantedosi si sarebbe attivato personalmente, partecipando al summit in presenze delle autorità cittadine e dello stesso De Laurentiis per pianificare l'incontro con gli esponenti delle frange più estreme del tifo napoletano. Sono state create le condizioni per giungere ad un compromesso reciproco, tale per cui gli ultras si sono detti disposti a rispettare il regolamento d’uso dello stadio e quindi a fare quanto necessario per portare al "Maradona" i propri striscioni e i propri tamburi, mentre De Laurentiis ha aperto alla possibilità di tornare indietro sull’obbligo di fidelity card per l’acquisto dei biglietti delle partite casalinghe (che aveva in pratica estromesso i tifosi “non tesserati” dallo stadio) e si è detto aperto al dialogo anche sull’organizzazione delle trasferte e di quella che sarà la celebrazione del terzo scudetto della storia del Napoli, che probabilmente coinvolgerà anche i gruppi del tifo partenopeo".