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    La vergogna di Cogoleto ci ricorda che il fascismo esiste eccome

    La vergogna di Cogoleto ci ricorda che il fascismo esiste eccome

    • Benedetta De Martinis
      Benedetta De Martinis
    Siamo totalmente sicuri di poter affermare che il fascismo non esista più?  Ebbene, non esattamente. Il 27 gennaio, nel Giorno della Memoria, tre consiglieri comunali della cittadina di Cogoleto si sono resi protagonisti del famigerato saluto romano. I soggetti in questione appartengono ai partiti di Lega e Fratelli d’Italia. Non è il primo caso per cui gli esponenti dei menzionati partiti politici vengano condannati per inneggio a contenuti fascisti e l’accaduto a Cogoleto ne è l’ennesima riprova. 

    Francesco Biamonti, esponente della Lega, sostiene che l’episodio sia stato frainteso e che il suo era solo un gesto con il quale avrebbe comunicato il suo voto. Il consigliere inoltre ha detto pubblicamente che avrebbe querelato chiunque avesse avuto il coraggio di denunciarlo per violazione della legge Mancino. Ma la Digos e la Lega hanno continuano ad indagare sull’accaduto e infatti tutti e tre i consiglieri sono stati denunciati e Francesco Biamonti è stato ufficialmente sospeso dal partito. Qualcosa si è mosso? Certo, ma forse è stato troppo tardi. A fronte di tali gesti sono troppo tardivi i sussulti di dignità dei vertici. 

    E' vergognoso sentir parlare ancora di questi episodi, soprattutto se ciò accade durante un giorno commemorativo così importante come il 27 gennaio. Il fascismo purtroppo si insinua tutt’ora nei meandri della società ed è compito di ogni cittadino, sostenitore dell’uguaglianza sociale e della democrazia, denunciare la violenza sotto ogni sua forma e non girare mai il volto davanti a messaggi di questo genere. 

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