Si chiama Ammar Ramadan ed è l'ultimo talento scovato dagli osservatori della Juve. Ma non è un ragazzo comune. La sua storia infatti è di quelle da ascoltare in silenzio, una storia fatta anche di cruda realtà pur concludendosi con la realizzazione di un sogno. Ammar Ramadan, nato il 29 gennaio 2001, è infatti un ragazzo siriano scappato con la sua famiglia dalla propria terra negli scorsi mesi per fuggire da quella straziante guerra civile che negli ultimi anni sta distruggendo una popolazione intera e non solo. Figlio di Munaf Ramadan, ex calciatore di successo in Siria, appena arrivato in Italia si è presentato ad ottobre presso la Polisportiva Cimiano per un provino, che la società dilettantistica affiliata al Milan gli ha concesso senza troppe pretese: invece Ramadan ha stregato subito tutti, conquistando la possibilità di mettersi alla prova tra i dilettanti lombardi, comunicando in inglese e parlando principalmente con i piedi e i suoi numeri da talento puro. L'attesa per tutti i documenti necessari è durata meno del dovuto, lo scambio di informazioni tra le due Federazioni ha permesso a Ramadan di essere a disposizione del Cimiano ad inizio 2016: l'impatto col campionato Giovanissimi Regionali A è di quelli che non lasciano dubbi, poco aveva a che fare con i pari età dilettanti come testimoniano le 13 reti segnate in 5 partite. Rapidamente hanno chiesto informazioni Atalanta, Cagliari, Inter, Torino e ovviamente il Milan, potendo sfruttare una posizione privilegiata dettata dall'affiliazione del Cimiano alla rete dei centri tecnici rossoneri. Ma alla fine è stata la Juve a vincere la concorrenza: da lunedì Ramadan si è aggregato agli Under 15 bianconeri allenati da Davide Cei per un provino che sembra già aver convinto tutti, il talento siriano sta anche partecipando in questi giorni al torneo internazionale "We Love Football" e al suo rientro potrebbe anche restare a Vinovo per agevolarne l'inserimento in vista della prossima stagione, pur non potendo disputare partite ufficiali in quanto tesserato col Cimiano.