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    La Serie A scopre Ngonge: in 85' ha già fatto meglio di De Ketelaere. La sua prodezza stregò l'Olanda

    La Serie A scopre Ngonge: in 85' ha già fatto meglio di De Ketelaere. La sua prodezza stregò l'Olanda

    • Pasquale Guarro
    Sogliano non si smentisce, Sean odora e si innamora del talento, prima ancora di occuparsi d’altro. Prima di badare ai rischi della sregolatezza, o di quella discontinuità che spesso può accompagnare certi profili. Questione di raffinatezza, direbbe probabilmente Antonio Cassano. Sta di fatto che per il suo Verona, Sogliano, ha scelto ancora una volta la qualità, una dote sempre più rara nel campionato italiano.

    PROBLEMI DISCIPLINARI - Nel mercato di gennaio gli scaligeri hanno annunciato l’acquisto per via definitiva di Cyril Ngonge, calciatore belga di origine congolese. Classe 2000, l’attaccante si è già messo in luce nel campionato olandese con la maglia del Groningen. Ma proprio per non smentire il cliché, Ngonge, in passato, non si è fatto mancare qualche problemino di natura disciplinare, tanto da costringere il suo allenatore ad escluderlo dal gruppo squadra: “Tutti devono rispettare lo standard che abbiamo imposto in merito a disciplina e buone maniere, atteggiamento e comportamento dentro e fuori dal campo. Cyril attualmente non rientra in questi standard ed è un peccato perché le sue qualità farebbero molto comodo alla nostra squadra”, spiegò un dispiaciuto Frank Wormuth, suo ex allenatore.

    IL GOL DELL'ANNO - Un’esclusione a tempo determinato, utile a far capire a Ngonge che certi codici vanno rispettati. In merito ai suoi colpi, invece, nessun dubbio. Per conferma chiedere a Peter Vindahl, portiere dell’AZ Alkmaar che  il 24 ottobre del 2021 ha dovuto raccogliere il pallone dal fondo del sacco dopo aver assistito alla giocata da funambolo di Ngonge. Colpo dello scorpione per impattare di tacco un cross dalla sinistra e spedire il pallone all’incrocio, generando, in tribuna e in campo, la medesima reazione: mani nei capelli per tutti, compagni, avversari e spettatori paganti. Perché di fronte a certe perle c’è solo da applaudire. Un gesto tecnico che ha permesso di vincere a Ngonge il premio per il gol più bello dell’anno in Eredivisie.

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    GOL ALL'ESORDIO DA TITOLARE - Colpi che non avrebbero in nessun modo potuto lasciare indifferente uno come Sogliano, che infatti non ha avuto troppi dubbi nell’offrirgli una chance. E a Ngonge è bastato davvero poco per convincere tutti. Prima l’esordio contro l’Udinese, entrando dalla panchina. 17 minuti di concretezza, utili a tutti per capire quanto questo ragazzo possa fare la differenza in A. E infatti, alla partita successiva, Zaffaroni gli ha immediatamente consegnato una maglia da titolare contro la Lazio. Chance che Ngonge non si è lasciato scappare, siglando il gol dell’1-1 sotto gli occhi attenti di Sarri, un altro che il talento sa come plasmarlo.

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    HA GIÀ FATTO MEGLIO DI DE KETELAERE - Un gol che ha fatto tanto parlare anche in Belgio, dove da tempo lo considerano un predestinato. Perché è da quando Cyril aveva 16 anni che in patria non si attende altro che possa spiccare il volo. Ala destra di piede mancino, ottime qualità tecniche e senso del gol che spesso spingono gli allenatori ad accentrarlo. Nel Verona è uno dei due sottopunta, ruolo che sembra cucito su misura sulle sue caratteristiche, perché riesce a “buttarsi” dentro l’area con i tempi giusti e in costruzione è libero di andarsi a cercare spazio più largo, lontano da pressing asfissiante e calcioni. In Belgio non hanno perso tempo in confronti: “In 85’ minuti di Serie A, ha già fatto meglio di De Ketelaere e Lukaku”, ha fatto notare la stampa nazionale. Ngonge è arrivato in punta di piedi, profilo basso che a Verona sperano continui a mantenere. Sul resto, invece, non c’è bisogno di affidarsi alla speranza: il suo talento è un’assoluta certezza.

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