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    La Samp alle prese con i prestiti

    La Samp alle prese con i prestiti

    • Lorenzo Montaldo
    In tre anni, la Sampdoria ha praticamente dimezzato il suo parco giocatori. Erano 90 nel 2013, oggi invece il conteggio si ferma a 42. Un'operazione di 'pulizia' mirata, nell'ottica del contenimento costi, soprattutto considerando che in ritiro, solitamente, si va in 30.

    Ora, con la fine della stagione, i dirigenti blucerchiati dovranno 'piazzare' gli esuberi in prestito tra A e B. Il primo passo saranno i riscatti dei vari prestiti, che i club del nostro campionato dovranno decidere se esercitare o meno dal 21 al 24 del mese. Il caso più spinoso è quello di Regini, la Samp lo considererebbe un titolare ma l'agente ieri ha di fatto invitato De Laurentiis a riscattarlo ("Potrebbe fare un grande affare, il riscatto è da 1-1,5 milioni, una cifra irrisoria" ha detto il suo procuratore Giuffredi).

    Da risolvere anche il nodo Bonazzoli, che Corte Lambruschini pagò parecchio all'Inter. La dirigenza doriana attende la sua definitiva esplosione, per lui si sono mosse Brescia e Latina, mentre in Lega Pro lo seguono Livorno e Modena. Il problema, secondo l'edizione genovese de La Repubblica, è l'alto ingaggio - per squadre di seconda o terza fascia- del giocatore, su cui la Samp continua a puntare.

    Anche lo stipendio di Sansone è impegnativo per le casse doriane (400mila euro a stagione). Se il Bari fosse stato promosso in Serie A, il riscatto sarebbe stato obbligatorio, ora invece l'ex Bologna rientrerà alla base. La Samp valuterà un prestito in qualche ambiziosa piazza cadetta, come il Verona. 

    Più facile da sistemare Eramo (ha fatto un grande girone di ritorno con il Trapani, le offerte dovrebbero arrivare) mentre rientrerà anche Campaña dall'Alcorcon. Il centrocampista vorrebbe rimanere in Spagna, in questo caso si dovrà muovere Pecini, che conosce bene il mercato iberico.

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