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    La rivolta delle calciatrici: 'Siamo trascurate, sciopero'

    La rivolta delle calciatrici: 'Siamo trascurate, sciopero'

    Il campionato di serie A di calcio femminile - il cui inizio è previsto per il 17 ottobre - rischia di non partire. Sull'argomento, riprendiamo e pubblichiamo un articolo di Repubblica.it.

    L'Aic infatti ha preso posizione sui problemi del settore, minacciando uno sciopero delle calciatrici. "Non si gioca - è la posizione del sindacato - qualora i problemi del movimento non dovessero essere risolti. Nel corso del consiglio federale dello 31 agosto è stato formato un Comitato esecutivo che avrebbe dovuto prendere decisioni virtuose sul calcio femminile", ricorda il sindacato guidato da Damiano Tommasi in un comunicato. "Ad oggi - continua l'Aic - non è arrivata alcuna convocazione ufficiale, nonostante il fermento e l'evidente malcontento che il movimento ha continuato a mostrare nei vari incontri. Si respira un forte desiderio di seguire la linea della protesta collettiva, arrivando a bloccare le partite qualora i problemi che attanagliano questo movimento non dovessero essere risolti: vincolo sportivo, accordi economici pluriennali, fondo di garanzia".

    "La finale di Coppa Italia è stata giocata il 23 maggio scorso - prosegue il sindacato calciatori - Ora, a distanza di quattro mesi, ci apprestiamo a seguire la SuperCoppa del 26 settembre con gli stessi presupposti: carenza organizzativa e di attenzione per un trofeo che vedrà in campo 13 azzurre tra Brescia e Verona. Assieme a ciò - la conclusione dell'Aic - crediamo sia doveroso una programmazione federale seria e condivisa per lo sviluppo di questo sport ormai stanco di essere considerata una "ruota di scorta" rispetto al resto d'Europa".

    LA REPLICA FIGC - ''L'attenzione verso il calcio femminile nel nostro Paese non è mai stata così alta, e non dobbiamo disperdere questo patrimonio": così il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, replica all'Aic che minaccia uno sciopero del calcio donne. "Stiamo lavorando nella direzione giusta e continueremo a farlo realizzando cose concrete che fino a qualche tempo fa sembravano solo utopia", ha aggiunto Tavecchio parlando del calcio femminile e valutando "poco comprensibile" la minaccia di bloccare la serie A.
    "I progetti della FIGC per lo sviluppo del calcio femminile in Italia hanno avviato un'evidente crescita del movimento a livello giovanile e dilettantistico - prosegue il presidente federale - favorendo inoltre, per la prima volta, un impegno diretto da parte dei club professionisti. Queste riforme stanno contribuendo, insieme all'attività delle nazionali, ad allargare la base delle praticanti ed a favorire un'aumentata attenzione da parte dei media e dell'opinione pubblica nei confronti del settore, come si è riscontrato ad esempio venerdì scorso in occasione della gara di qualificazione europea Italia-Georgia".

    Da parte della Figc, dopo la presa di posizione del sindacato calciatori che minaccia uno sciopero delle donne, si sottolineano d'altra parte i punti del programma di sviluppo del settore: la creazione di un struttura completamente dedicata al calcio femminile; l'obbligo di istituire una sezione di calcio femminile all'interno di ogni club di Serie A e B da quest'anno, e successivamente di Lega Pro e Serie D; il ruolo di coordinatore tecnico di tutte le selezioni nazionali affidato al ct Antonio Cabrini, e la nascita della nazionale calcio a 5; l'intervento di sostegno economico attraverso i Dilettanti per fare fronte alla crisi; la nascita lo scorso 31 agosto dell'esecutivo per lo sviluppo del calcio femminile, per delineare le strategie future.

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