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    La Reggina vola con Fabbian, ‘il gioiello degli Inzaghi’: Pippo lo coccola, Simone e l’Inter lo aspettano

    La Reggina vola con Fabbian, ‘il gioiello degli Inzaghi’: Pippo lo coccola, Simone e l’Inter lo aspettano

    • Michele Antonelli
    In Serie B c’è un pezzo di Inter che segna e non vuole fermarsi. Risponde al nome di Giovanni Fabbian, fin qui protagonista di una stagione stellare con la Reggina. Il centrocampista classe 2003, in forza agli amaranto e di proprietà nerazzurra, è il gioiellino di casa Inzaghi: Pippo lo coccola in Calabria, Simone lo osserva all’ombra del Duomo. E prende appunti. 

    PROTAGONISTA - Nato a Padova e cresciuto nelle giovanili nerazzurre, Fabbian è in prestito secco a Reggio Calabria. Si ispira a Kroos e Barella e fin qui ha segnato cinque reti in quindici gare di campionato: una bottino quasi da attaccante, con un ruolo imprescindibile nella mediana di Inzaghi. Sempre pronto a rompere gli schemi e a far saltare gli equilibri. Come nell’ultima di campionato contro il Brescia, in cui ha messo in discesa la gara dei suoi dopo soli 3 minuti. Un sigillo aggiunto ai graffi contro Sudtitol, Palermo, Cittadella e Perugia. Per la felicità, soprattutto, di una persona speciale.

    CUORE DI NONNO - Poche settimane fa, Fabbian aveva raccontato la sua storia a Cronache di Spogliatoio: "Nonno mi dice sempre che ho realizzato il suo sogno di diventare calciatore. Negli anni Cinquanta giocava libero ed era anche bravo, così Nereo Rocco cercò di portarlo a Padova. Purtroppo lui disse di no, essendo l’unico maschio in una famiglia di sette sorelle doveva badare a loro". Questione di priorità. Quelle per cui Giovanni oggi lotta per sorprendere tutti in cadetteria.

    L’INTER OSSERVA - L’Inter può fin qui sorridere per la crescita esponenziale del suo gioiellino. Dopo la vittoria del campionato con la Primavera di Chivu e le ottime apparizioni all'ultimo Europeo Under 19 con la Nazionale, Marotta e Ausilio se lo godono. Fabbian si è calato nella B con tutto sé stesso e non ha intenzione di fermarsi. Un passo alla volta, anche per i fratelli Inzaghi.

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