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    La notte amara di Palermo: silenzi assordanti e strade deserte dopo l'addio dell'Italia. La festa è solo macedone

    La notte amara di Palermo: silenzi assordanti e strade deserte dopo l'addio dell'Italia. La festa è solo macedone

    • Emanuele Tramacere, inviato a Palermo
    Così fa male. Lo stiamo ripetendo ormai da oltre 10 ore. L'Italia fuori dal Mondiale per un ko anche immeritato, ma contro un'abbordabile Macedonia del Nord e con un gol preso al 92esimo non lasciano spazio ad altre emozioni se non rabbia e delusione. E così la Palermo gioiosa, fremente, chiassosa e capace di lasciarsi coinvolgere e trascinare fino al Renzo Barbera dagli Azzurri nel prepartita, si è addormentata in un silenzio irreale di chi, davvero, ancora fatica a realizzare.

    Osservando le vie deserte della città nel tragitto fra lo stadio e il centro storico, con le pagine dei giornali stracciate sui marciapiedi, trombette spezzate e perfino qualche bandiera abbandonata a terra, l'amarezza con cui i tifosi azzurri sono andati a dormire emerge lampante. Incontenibile, inevitabilmente, è stata invece la gioia dei tifosi della Macedonia, chiassosamente festanti fin sotto l'albergo dove ha soggiornato la nazionale di quel Trajkovski che ci ha fatto male e che Palermo la conosce bene. 

    Poca invece la gente pronta a far festa anche davanti ai locali notturni e nei mercati rionali, come quello della Vucciria che spesso, anche di notte, si anima con mini party per strada. Molte serrande di bar e pub sono rimaste abbassate complice l'ordinanza del sindaco di non vendere alcool dalle 18 di ieri. La voglia di Azzurro aveva trascinato la vigilia. Oggi il rimedio all'amaro rimasto in bocca per l'eliminazione lo potranno dare solo i tanti turisti che arriveranno come sempre dal mare.

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