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    La normalizzazione di Leão non fa bene al Milan: tra il portoghese e Okafor c’è troppa differenza

    La normalizzazione di Leão non fa bene al Milan: tra il portoghese e Okafor c’è troppa differenza

    • Daniele Longo
    Essere un allenatore vuol dire essere soli e assumersi le proprie responsabilità. Questa è una frase che vale per tutti, anche per Fonseca. Nei suoi primi mesi al Milan Paulo si è reso protagonista di scelte forti: l’esclusione di Hernández contro la Lazio e le tre panchine consecutive di Leão prima della rinascita contro il Real Madrid. Perché di rinascita si deve parlare per il portoghese con l’assist e le prestazione entusiasmante del Bernabeu, la doppietta di Cagliari e il gol dell’1-2 contro lo Slovan Bratislava nonostante l’iniziale esclusione a favore di Okafor. E il turnover c’entra poco e nulla considerando che dei big della rosa solo il numero 10 portoghese ha iniziato la gara dalla panchina. 

    ATTEGGIAMENTO GIUSTO - Leão è un giocatore particolare, talvolta può sembrare indolente. Il suo problema principale sono le pause che si prende, sia in fase difensiva che offensiva, all’interno della stessa partita. Su questo aspetto può e deve crescere tanto anche sfruttando le sollecitazioni che gli sono arrivate da dirigenza e Fonseca. La sue risposte alle molteplici panchine sono state ottime sul campo e costruttive nell’ atteggiamento tanto che anche ieri sera ha dribblato sia tutta la difesa dello Slovan Bratislava che le domande dei giornalisti: “Altra panchina? Il mister sa che non mi piace ma è tutto risolto. Sono sempre pronto ad aiutare il Milan”.

    SCELTA SBAGLIATA - Se le panchine contro Lazio e Monza erano servire a Fonseca come messaggi motivazionali quelle di ieri sera a Bratislava è stata quantomeno strana, se non sbagliata. Morata ha detto sicuro: "Rafa deve essere consapevole che può fare la storia del calcio, è nettamente più forte di tutti noi". E in quanto tale deve giocare le partite più determinanti. Tra Leão e la sua alternativa, Okafor, al momento esistono diverse categorie di differenze: uno segna e fa segnare, ha vinto uno scudetto, sa come si fa. L’altro alterna cose buone, specialmente da subentrato, ad altre meno buone. La normalizzazione del portoghese non può fare bene al Milan perché Leão è un giocatore diverso dagli altri, sicuramente più importante e decisivo. 

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    Wolfen
    Wolfen

    Questa e' la stampa pro Pippao. Per Thuram non spreca tutti questi elogi ed articoli. E ieri quan...

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