La Lazio ha già il suo Paquetà: Capanni è l'ultima magia di Tare in Brasile
IL PAQUETA' DELLA LAZIO - Classe 2000 Capanni è da considerare un'autentica magia di mercato del ds Igli Tare. Cresciuto nel florido vivaio del Flamengo, lo stesso da cui è uscito Lucas Paquetà, classe '97 e prossimo acquisto del Milan, era considerato uno dei più promettenti della sua nidiata insieme a Vinicius Junior (oggi al Real Madrid) e Lincoln (che piace molto a Inter e Juve). Poi qualcosa con il club rubronegro si è rotto, la grande voglia di approdare in Europa lo ha convinto a non accettare le numerose proposte di rinnovo che gli sono pervenute e fra i tanti club interessati fra cui Sassuolo, Udinese e tanti altri club Inglesi e Spagnoli, Luan si è fatto convincere dal ds della Lazio che più di tutti si è mosso in anticipo acquistandolo di fatto a parametro zero.
EVOLUZIONE TATTICA - Un colpo che oggi si sta rivelando vincente perché Capanni è centrale nel progetto tattico di Bonacina che ha studiato per lui una posizione tattica differente. Il ruolo che ricopriva in Brasile è molto simile a quello che ricopre oggi Paquetà. Capanni nasce nel ruolo tipico dei fantasisti brasiliani moderni. Nè una vera mezzala, nè un trequartista puro, ma un centrocampista libero di inventare fra le linee senza una fissa posizione a metà fra centrocampo e attacco. Il termine di paragone in casa Lazio potrebbe essere Sergej Milinkovic-Savic, soprattutto per il fisico già ben strutturato (è alto 1 metro e 90 con una muscolatura già ben definita), ma l'allenatore biancoceleste sta però cercando di far lavorare Luan più sui movimenti offensivi, avanzandolo di fatto sulla linea degli attaccanti. Da prima o seconda punta ha all'attivo tre gol (decisivi) e tanti assist per i compagni come l'ultimo che (dopo il suo gol del momentaneo 1-1) ha concesso a Silva di siglare il 2-1 finale nel derby contro il Frosinone.
SOGNAVA L'ITALIA E ADORA IL FOOTVOLLEY - Capanni è uno di quei giocatori che sicuramente farà il salto dalla Primavera al calcio professionistico, è seguito da Inzaghi che ogni tanto lo aggrega alla prima squadra, ma il dato che più certifica la sua voglia di arrivare è la dedizione che mette in ogni cosa che fa. Quando era in Brasile sognava l'Italia (lui che ha il doppio passaporto e lontane origini italiane) e ha fatto di tutto per assecondare il suo sogno. Era convinto che il nostro campionato fosse il trampolino giusto e da quando è arrivato a Roma si è messo subito all'opera per imparare al meglio la lingua e integrarsi sempre più nello spogliatoio e negli schemi. Ha una famiglia che gli ha imposto un'educazione ferrea che non gli è mai pesato e, al contrario, lo ha aiutato a gestire i momenti di difficoltà. Momenti in cui si è aggrappato anche alla sua grande fede religiosa che lo ha accompagnato nella crescita sia in Brasile che qui in Italia. La passione più grande resta però il calcio dentro e fuori dal campo dove, quando può, si dedica attivamente al footvolley. Un modo in più per allenare testa e tecnica individuale. L'ultima magia di Tare darà sicuramente i suoi frutti.