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    La Juventus vince e peggiora, così la Champions basta davvero? La linea di proprietà e Giuntoli su Allegri

    La Juventus vince e peggiora, così la Champions basta davvero? La linea di proprietà e Giuntoli su Allegri

    • Nicola Balice, inviato a Torino
    Non c'è giorno che il popolo bianconero faccia passare senza interrogarsi sul futuro della panchina della Juve. Non c'è giorno che l'ambiente bianconero faccia passare senza rimandare la questione a fine stagione o magari al raggiungimento dell'aritmetica certezza della qualificazione in Champions. O, per usare le parole di Cristiano Giuntoli, “a tempo debito”. Anche se questo può sembrare effettivamente un giorno diverso dagli altri, perché la Juve è effettivamente tornata alla vittoria dopo quattro partite, ma lo ha fatto in una maniera che non riesce a nascondere nemmeno un po' tutti quei limiti nuovamente esplosi fragorosamente in termini di gioco ma pure di atteggiamento. È passato un mese o poco più da quando la formazione bianconera si ritrovava in vetta alla classifica seppur virtualmente, tutto quello che sembrava funzionare ora sembra esserci inceppato e inevitabilmente ripartono riflessioni concrete che non possono essere solamente ridotte al novero di speculazioni mediatiche. Perché la domanda è più o meno la stessa: alla Juve basta così? Può bastare una qualificazione in Champions, questa volta tutto sommato agevole con il lancio di tanti giovani ma valorizzati fino a un certo punto da un gioco essenziale più che entusiasmante? Può bastare anche in ottica di programmazione futura? 

    LE PAROLE – Le parole di oggi forse lascerebbero spazio a poche interpretazioni. La risposta è sì. Così Giuntoli ha fotografato la situazione prima della partita: “Stagione positiva con l'accesso in Champions? Assolutamente sì, è il nostro obiettivo dall'inizio. Abbiamo sistemato e dobbiamo ancora sistemare i conti. La Juventus ha iniziato tre anni fa un progetto con i giovani e c'è un incremento nei dati dei ragazzi fra i 20 e i 24 anni formati da noi. C'è un progetto di crescita, Allegri sta facendo un grandissimo lavoro prospettivo e noi siamo contenti di proseguirlo. Il mister è contentissimo di restare alla Juventus e noi siamo contentissimi di lui e vogliamo tenerlo. A tempo debito ci siederemo con lui per programmare il futuro e discutere del nostro futuro insieme”. Questa invece una delle reazioni dello stesso Allegri alle parole del direttore sportivo: “Sono contento, siamo in sintonia su tutto. Ora pensiamo alla Champions, il mio contratto è fino al 2025 e sono orgoglioso, per me è affetto e passione dato che sono qui da 10 anni tra una cosa e un'altra. Sono felice, abbiamo continuato un rapporto che proseguiva dagli anni con il presidente che c'era prima. Poi la società valuterà”. 

    I PENSIERI – Ma i pensieri che si stanno inseguendo alla Continassa, a ogni livello, portano a una situazione tutta in divenire. La proprietà ha dettato linee guida chiare, i conti devono tornare a bilancio e la zona Champions non va fallita in alcun modo, poi il resto è quasi un contorno. Un calcio convincente sarebbe preferibile, certo, ma la sostanza è quello che interessa. E anche in una fase che vede la Juve molto meno convincente di qualche settimana fa, anzi che può preoccupare sotto diversi punto di vista, non viene individuato un allenatore più di sostanza secondo i vertici bianconeri. Se poi Allegri dovesse ritenere concluso il suo secondo ciclo, magari dopo aver valutato una proposta di rinnovo al ribasso, inizierà tutta un'altra storia. Da valutare, “a tempo debito”.

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