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La Juventus è come Thiago Motta: gioco, idee, ma soprattutto carattere. E' la strada giusta per tornare grande
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LA CONSAPEVOLEZZA - "Oggi è stata una buona prestazione", nicchia però Thiago. Che ha urlato forte, più forte, e ancora più forte contro le ingiustizie subite e per spronare i suoi ragazzi. L'orgoglio è stato palesato da quell'urlo finale, petto a petto con Chico, pure l'altro giorno incensato in conferenza stampa. E' questa, la grossa differenza con il passato. E la personalità è uno specchio riflesso delle azioni. Senza la fiducia introdotta dal quotidiano di Thiago, questa Juventus non avrebbe mai potuto e mai saputo cambiare marcia. Non chiedetegli però se Lipsia è la chiave di volta della stagione: non si sa, non si può sapere. Si può solo sperare che determinate risposte troveranno una giusta e coerente continuità.
TEST SUPERATO - Di sicuro, la Juve porta a casa un test superato. Non aveva mai iniziato una partita in svantaggio. "Con tutte le difficoltà successe, affrontando la gara col modo giusto siamo usciti con soddisfazione dal campo", ha spiegato Thiago. Sembra una banalità, e invece è il segreto della Juventus: un passo alla volta, affrontando tutto. Serviva l'esame "reazione" e l'esame "reazione" è stato superato alla grande. Cosa resta, allora? Non più il centravanti, non c'è certo il problema difesa, manca persino l'alibi centrocampo. Thiago Motta ha costruito una macchina veloce, il prossimo step è renderla perfetta.