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La Juve vince solo se segna Vlahovic: la zampata di Dusan contro la crisi
C'è un dato che si rinnova, partita dopo partita. Se Dusan Vlahovic segna, la Juve vince o quantomeno non perde: il centravanti serbo ha infilato fin qui segnato 7 gol in 6 partite, di cui 5 vinte e una pareggiata. Al contrario, in tutte le altre partite che han visto la Juve collezionare 4 pareggi e ben 5 sconfitte, Vlahovic ha trovato la via della rete una sola volta (1-1 contro la Roma). Un percorso dalla doppia lettura. Perché se è vero che Vlahovic fa gol solo se la Juve vince, è ancor più vero che la Juve vince solo se Vlahovic fa gol. Insieme sono andati a picco in questo avvio di stagione, soprattutto in Champions contro il Benfica e nella notte di Haifa, ma anche a San Siro contro il Milan per esempio. Insieme sono riusciti a rialzare la testa al termine di questo derby della paura, così come solo insieme sono riusciti a vincere in questa stagione.
IL DURO – Se risulta ancora vero l'antico adagio “quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare”, non c'è da stupirsi se poi Vlahovic abbia trovato la zampata vincente contro il Toro. Perché lui di sicuro non ha mai pensato di mollare. Anche se tutto sembrava ancora girargli contro. Per quasi 75 minuti, pure nel derby si è ritrovato a lottare contro sé stesso e i soliti fantasmi, non tanto e non solo contro la marcatura feroce di Schuurs: alla fine però ha vinto Vlahovic, resistendo anche quando poteva cedere per ko tecnico in un periodo di crisi senza fine della sua Juve. Che si dimostra sua anche nei momenti di difficoltà. Una zampata feroce, necessaria per spazzare via almeno per un momento tutte quelle difficoltà che rimangono, perché anche nel derby ha sofferto e pure parecchio, ha sbagliato e pure parecchio. Poi però il gol è arrivato, da rapace d'area di rigore, proprio quando serviva. Il gol è arrivato e la vittoria è stata una conseguenza. Quest'anno va così. La Juve e Vlahovic continuano ad andare avanti a braccetto. Cadono insieme. Si rialzano insieme.
IL DURO – Se risulta ancora vero l'antico adagio “quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare”, non c'è da stupirsi se poi Vlahovic abbia trovato la zampata vincente contro il Toro. Perché lui di sicuro non ha mai pensato di mollare. Anche se tutto sembrava ancora girargli contro. Per quasi 75 minuti, pure nel derby si è ritrovato a lottare contro sé stesso e i soliti fantasmi, non tanto e non solo contro la marcatura feroce di Schuurs: alla fine però ha vinto Vlahovic, resistendo anche quando poteva cedere per ko tecnico in un periodo di crisi senza fine della sua Juve. Che si dimostra sua anche nei momenti di difficoltà. Una zampata feroce, necessaria per spazzare via almeno per un momento tutte quelle difficoltà che rimangono, perché anche nel derby ha sofferto e pure parecchio, ha sbagliato e pure parecchio. Poi però il gol è arrivato, da rapace d'area di rigore, proprio quando serviva. Il gol è arrivato e la vittoria è stata una conseguenza. Quest'anno va così. La Juve e Vlahovic continuano ad andare avanti a braccetto. Cadono insieme. Si rialzano insieme.